Luci spente per dire no al cambiamento climatico

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Ormai la scienza ci dice che i cambiamenti climatici ci stanno conducendo in un territorio ignoto, mai visto da quando esiste l’esperienza della civiltà umana. Questo territorio ignoto è drammaticamente collegato con quella che il Wwf ricorda essere la sesta estinzione di massa della ricchezza della vita sulla terra. Earth Hour è il nostro modo di chiedere a tutte le persone di mobilitarsi e diventare parte attiva del cambiamento: attraverso un piccolo gesto personale (quello di spegnere le luci per un’ora) un impegno concreto nei confronti del nostro Pianeta

L’effetto-clima sulle specie animali e vegetali è un amplificatore della «Sesta estinzione di massa» che l’uomo sta provocando nei confronti della ricchezza della vita sul pianeta. Ma, al contrario delle prime 5 estinzioni già avvenute, non è frutto di fenomeni geologici naturali ma avanza rapidissima ed è causata da una sola specie: l’uomo.
Questo quanto si evince dal report «Cambiamenti climatici e sesta estinzione di massa» redatto da Wwf e pubblicato alla vigilia dell’appuntamento globale Earth Hour-Ora della Terra, il più grande evento che vede coinvolti tutti i Paesi del mondo nell’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e i decisori politici sul cambiamento climatico e sull’urgenza di agire ora.
Nella mappa delle specie a rischio stilata dal Wwf ci sono orsi polari, trichechi, salmoni, pinguini, balene franche, leopardi delle nevi tartarughe marine ma anche, per l’Italia, stambecchi, anfibi, fringuelli alpini e persino l’abete bianco, il tipico albero di Natale delle regioni settentrionali, tutte specie che stanno soffrendo come non mai l’aumento della temperatura e gli altri effetti dei cambiamenti climatici.
L’orso polare, il simbolo dell’effetto del cambiamento climatico, rischia di perdere la sua casa vista la progressiva riduzione della banchisa polare. È proprio di questi giorni la conferma della riduzione dell’estensione dei ghiacci marini più impressionante mai registrata in Artico, dove vive questa specie e dove il ghiaccio marino ha visto un livello minimo primaverile mai registrato in 38 anni di misurazioni satellitari. Questa specie che per vivere, per costruire la sua tana, per potersi cibare ha bisogno di una superficie ghiacciata.
E sempre in area polare, stavolta in Antartide, si trova il 75% della popolazione dei pinguini di Adelia… una popolazione che potrebbe scomparire se la temperatura del globo crescesse di 2°.
Donatella Bianchi, Presidente di Wwf Italia, commenta: «Ormai la scienza ci dice che i cambiamenti climatici ci stanno conducendo in un territorio ignoto, mai visto da quando esiste l’esperienza della civiltà umana. Questo territorio ignoto è drammaticamente collegato con quella che il Wwf ricorda essere la sesta estinzione di massa della ricchezza della vita sulla terra. Earth Hour, che si svolgerà sabato, è il nostro modo di chiedere a tutte le persone di mobilitarsi e diventare parte attiva del cambiamento: attraverso un piccolo gesto personale (quello di spegnere le luci per un’ora) un impegno concreto nei confronti del nostro Pianeta. Sabato il popolo di Earth Hour, fatto di persone, comunità e organizzazioni farà sentire di nuovo la propria voce per chiedere di accelerare gli impegni verso una rapida decarbonizzazione delle nostre economie e per limitare il riscaldamento secondo l’impegno assunto con l’Accordo di Parigi: agli accordi e agli impegni, ora, devono seguire i fatti, concreti e misurabili».
E allora domani ci accingiamo a vivere una giornata importante, Earth Hour, un’occasione in cui tutti possono fare la loro parte e rendersi simbolo della lotta al cambiamento climatico.
L’appuntamento in Italia è per le 20,30, dopo poche ore dallo spegnimento avviato dall’altra parte del globo, nelle Isole Samoa, in Oceano Pacifico.
Oltre 400 i comuni italiani coinvolti, centinaia di palazzi istituzionali, edifici e icone delle città resteranno spenti per 1 ora. Ma Earth Hour verrà anche celebrata con centinaia di eventi tra cene a lume di candela, balli in piazza, passeggiate notturne in Oasi.
A Roma resterà spento il Museo Maxxi, la Basilica di San Pietro, il Colosseo, la Mole Antonelliana e l’Arena di Verona, la Piazza San Marco.
Un appuntamento per gridare, a livello globale, l’allarme sui cambiamenti climatici e forzare un’azione a tutti i livelli.
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