Allo sviluppo serve un’economia consapevole

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Si devono fare i conti con le risorse che si stanno esaurendo, con i cambiamenti climatici e le crescenti diseguaglianze, e non si può immaginare un sistema dove ci sia un aumento continuo della produzione

Cultura e territorio per affrontare il futuro e superare i limiti della globalizzazione, perché servono coordinate stabili in un mondo in trasformazione, talmente veloce che spesso non si riesce a stare al passo e si rende necessario potersi concedere tempo per riflettere insieme. È la filosofia di base de «I Colloqui di Martina Franca» una due giorni durante i quali imprenditori, scienziati e società civile si confrontano su cosa si intenda per benessere, crescita e uno sviluppo economico e sociale che sia rispettoso dell’uomo e del mondo.
Quest’anno il 2 e 3 giugno a Martina Franca si tiene la quarta edizione sul tema «Terricultura», dopo aver chiuso un interessante triennio (dal 2014 al 2016) centrato sul mettere in relazione benessere, economia, impresa, uomo. Questo nuovo percorso, che si snoderà sempre in tre anni, porrà al centro della sua riflessione il futuro, con il rischio di veder scomparire i vecchi lavori e saperi e dove la complessità dei sistemi potrà minare la resilienza e la capacità di resistere del singolo; in particolare l’edizione 2017, «Terricultura», avvia una nuova esplorazione per capire a fondo le trasformazioni in atto e disegnare possibili strategie per reagire.
Tra i relatori di questa edizione: Fernando Boero, docente dell’Università del Salento, Giacomo Mojoli fondatore di Slow Food, Massimo Bottini di Italia nostra e imprenditori che racconteranno modelli «differenti» nel fare impresa.
«Sono già tre anni che seminiamo – sottolinea Vincenzo Barbieri, presidente del consorzio d’imprenditori Costellazione Apulia, che per il quarto anno organizza i Colloqui – per cercare di far capire ai nostri colleghi imprenditori che si devono fare i conti con le risorse che si stanno esaurendo, con i cambiamenti climatici e le crescenti diseguaglianze, che non si può immaginare un sistema dove ci sia un aumento continuo della produzione. Stiamo suscitando un certo interesse (sono argomenti che stanno entrando nel modo di pensare di un numero crescente di persone) ma a volte la crisi economica scompiglia quanto abbiamo costruito: si cerca di raggiungere risposte immediate, invece il modello che noi proponiamo ha tempi molto più lunghi». Il progetto è portato avanti in collaborazione con il Club Cultura di Confindustria Bari-Bat.

Per partecipare ai Colloqui di Martina Franca è necessario iscriversi attraverso il sito e darsi tempo per parlare di cibo, turismo lento, canapa, ecologia, bellezza, mare e coste, economia e natura, se ne avvantaggerà lo spirito e la mente.