«L’eccellente qualità delle acque di balneazione europee non è casuale: è il risultato di un duro lavoro di professionisti competenti e impegnati, che mostra l’importanza di promuovere le politiche dell’Ue che creano un’occupazione verde. Quest’anno la nostra Settimana verde europea (29 maggio – 2 giugno) sarà dedicata a questo investimento. Tecnici dell’acqua, addetti alla protezione contro le inondazioni, chimici dell’ambiente, gestori delle acque reflue: tutti svolgono un ruolo essenziale nel mantenere alta la qualità delle acque di balneazione»
È stato rilasciato il Rapporto sullo stato di qualità delle acque di balneazione in Europa nel 2016, «European bathing water quality in 2016».
Il report, lanciato dall’Agenzia europea dell’ambiente, certifica che l’85% dei siti di balneazione monitorati in tutta Europa nel 2016 soddisfa i requisiti più rigorosi per fregiarsi della qualifica di «eccellente», mentre oltre il 96% dei siti di balneazione soddisfa i requisiti di qualità minimi stabiliti dalla normativa europea.
La relazione dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea) e la Commissione europea ha confermato che da quarant’anni le spiagge e i siti di balneazione in tutta Europa seguono una tendenza positiva con acque sempre più pulite, una trend modificatosi nel tempo quando ingenti quantitativi di rifiuti urbani e industriali non trattati o parzialmente trattati venivano scaricati in acqua.
La valutazione ha riunito campioni di acqua raccolti in oltre 21.000 siti di balneazione costieri e interni e fornisce una buona indicazione dei migliori siti in cui è possibile trovare la migliore qualità delle acque.
L’acqua di balneazione è campionata e monitorata per la contaminazione fecale proveniente dalle acque reflue o dagli allevamenti dove la contaminazione fecale dell’acqua rappresenta un rischio per la salute umana, e questo in particolare nei siti di balneazione.
Nuotare in spiagge o laghi balneabili contaminati può essere causa di malattie. Le principali fonti di inquinamento sono le acque reflue e le acque di drenaggio provenienti da aziende e terreni agricoli. Un inquinamento che aumenta in caso di forti piogge e inondazioni a causa della tracimazione delle fognature e del riversamento delle acque di drenaggio inquinate nei fiumi e nei mari.
Tutti gli Stati membri dell’Ue, oltre all’Albania e alla Svizzera, monitorano i propri siti di balneazione conformemente alle disposizioni della nuova direttiva dell’Ue sulle acque di balneazione.
La normativa specifica se la qualità delle acque di balneazione possa essere classificata come «eccellente», «buona», «sufficiente» o «scarsa» a seconda dei livelli di batteri fecali riscontrati. Se l’acqua risulta di scarsa qualità, gli Stati membri dovrebbero adottare alcune misure, come il divieto di balneazione o un avviso contrario, informando il pubblico e adottando misure correttive.
Karmenu Vella, Commissario per l’ambiente, gli affari marittimi e la pesca, ha dichiarato: «L’eccellente qualità delle acque di balneazione europee non è casuale: è il risultato di un duro lavoro di professionisti competenti e impegnati, che mostra l’importanza di promuovere le politiche dell’Ue che creano un’occupazione verde. Quest’anno la nostra Settimana verde europea (29 maggio – 2 giugno) sarà dedicata a questo investimento. Tecnici dell’acqua, addetti alla protezione contro le inondazioni, chimici dell’ambiente, gestori delle acque reflue: tutti svolgono un ruolo essenziale nel mantenere alta la qualità delle acque di balneazione».
Oltre alla relazione, l’Aea ha pubblicato anche una mappa interattiva aggiornata con le valutazioni di tutti i siti di balneazione.
Sono inoltre possibili sui siti web dell’Aea e della Commissione europea le relazioni per paese aggiornate e informazioni sulla direttiva sulle acque di balneazione.
In definitiva, una buona notizia; negli ultimi anni la grande maggioranza delle zone di balneazione in Europa può vantarsi di avere acque di buona qualità anche se non bisogna abbassare la guardia… la presenza massiccia di rifiuti in mare, i troppi scarichi di acque reflue non opportunamente trattate, ecc. meritano di essere al centro delle politiche di azione sia locale sia internazionale e questo garantendo la salvaguardia dei territori.