Una legge per i siti minerari dismessi

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L’obiettivo della rete nazionale dei siti minerari è quello di mettere in collegamento permanente tutti i siti che già sul territorio operano per il recupero delle aree minerarie dismesse, molto importante anche ai fini della riqualificazione culturale e turistica di molti territori

Si è tenuta presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, la conferenza stampa di presentazione della prima proposta di legge «Tutela e Valorizzazione dei siti minerari dismessi e del loro patrimonio storico, archeologico, paesaggistico, ambientale», condivisa dai componenti del Comitato di Rete nel corso della IV Riunione di Rete svoltasi a marzo 2017 presso la Biblioteca Malatestiana di Cesena.
Una «Rete nazionale dei Parchi e Musei minerari italiani (Remi)» creata nell’ottobre 2015 in Expo dove fu siglato un Protocollo d’Intesa tra l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), il Ministero dello sviluppo economico (Mise), la Regione Lombardia e i maggiori Parchi e Musei minerari italiani avendo come finalità principale quella di avviare proposte di rafforzamento dell’impianto normativo a sostegno di tutto il settore.
Una proposta di legge che è stata presentata su iniziativa della deputata Maria Iacono, componente della XIV Commissione parlamentare (politiche dell’Unione europea e componente della X Commissione parlamentare) attività produttive commercio e turismo e del deputato Enrico Borghi, componente della VIII Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici.
Presenti all’incontro anche Domenico Savoca, Presidente Associazione ingegneri minerari (Anim), Luca Sbrilli, Consulente ambientale (ex Presidente Parchi Val di Cornia, Agata Patanè, Coordinatore generale Remi) Dipartimento per il Servizio geologico d’Italia, Ispra.
La proposta di legge ha come finalità l’individuazione di un percorso di recupero dei più importanti e pregevoli siti minerari post industriali esistenti nel territorio nazionale e questo avendo come obiettivo quello di:
– censire il patrimonio attraverso la redazione di un apposito albo;
– stabilire un ordine di interventi strutturali per il recupero e la trasformazione in aree fruibili dei siti recuperabili, stipulando, laddove possibile, apposite convenzioni con gli enti proprietari;
– promuovere, a livello nazionale, percorsi integrati per favorire lo sviluppo di questa nuova forma di turismo.
La deputata Maria Iacono in conferenza stampa, ha detto: «Stiamo lavorando su questo testo da tempo con Ispra e la Rete nazionale dei siti minerari che si è costituita all’Expo a Milano. Siamo partiti da lì, costituendo questa rete ed oggi questo testo raccoglie tutto quello che viene dal territorio. L’idea è quella di valorizzare quei siti dismessi che sono un patrimonio del nostro Paese e sono tantissimi; alcuni stanno funzionando bene altri hanno bisogno di una cornice normativa che possa finalmente dare il via ad un recupero serio su tutto il territorio nazionale».
Agata Patanè dell’Ispra, ha aggiunto: «L’obiettivo della rete nazionale dei siti minerari è quello di mettere in collegamento permanente tutti i siti che già sul territorio operano per il recupero delle aree minerarie dismesse, molto importante anche ai fini della riqualificazione culturale e turistica di molti territori. Nell’ambito di questa rete una delle istanze che ci è stata posta è stata proprio quella di un riordino normativo. La proposta di legge ha recepito le varie istanze ed è già stata condivisa dai vari soggetti e ci auguriamo che possa aiutarli ad operare dentro un quadro normativo chiaro».
Insomma una svolta positiva e necessaria per tutelare e valorizzare, con un’ufficialità normativa, quei luoghi che raccontano la storia dei nostri territori e renderli agibili e ben fruibili, anche in chiave turistica, ad un vasto pubblico.
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