E la risposta sul clima? l’anno prossimo…

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L'andamento delle temperature secondo l'Organizzazione meteorologica mondiale
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I segnali preoccupanti che vengono dall’incalzare dei cambiamenti climatici non preoccupano minimamente i partecipanti al vertice mondiale sul clima di Bonn (Cop23) visto che passi concreti non sono stati fatti e ci si è aggiornati all’anno prossimo per verificare la fattibilità dell’accordo di Parigi

>> La cronaca

Il 2017 mantiene alto il livello dell’aumento della temperatura raggiunto negli ultimi 3 anni e ormai è certa l’accelerazione del riscaldamento globale dell’ultimo decennio.
Ci sono altri indicatori preoccupanti come l’aumento del livello dei mari, le concentrazioni di anidride carbonica, la riduzione della copertura nevosa e del ghiaccio, la distribuzione delle precipitazioni praticamente impazzita. Nell’ultimo triennio le temperature sono diventate estreme: massime in varie zone dell’Europa meridionale (fra cui l’Italia), il Nord Africa, parte dell’Africa orientale e meridionale e la parte asiatica della Russia, la Cina; minime negli Stati Uniti nordoccidentali, nel Canada occidentale.
Ma tutto ciò non preoccupa minimamente i partecipanti al vertice mondiale sui cambiamenti climatici di Bonn (Cop23) visto che passi concreti non sono stati fatti e ci si è aggiornati all’anno prossimo per verificare la fattibilità dell’accordo di Parigi.
Una bella foto con i delegati sorridenti, rimandato a lunedì il documento finale e via tutti a casa. Quindi, per avere un accordo vincolante bisognerà attendere l’anno prossimo. I delegati sono coscienti che la politica dell’impegno volontario ci porta diritti ad un aumento di 3 gradi della temperatura globale e da qui, il colpo di genio, di aprire ad un’intesa più stringente il prossimo anno in Polonia, la patria del carbone…