Amianto, la Sigea accende i riflettori

1881
Tempo di lettura: 2 minuti

Il presidente Anci: «Ai ben noti rischi derivanti dall’inalazione delle fibre di amianto si aggiungono quelli legati all’ingestione involontaria dovuta, ad esempio, al rilascio delle fibre stesse dalle tubature degli acquedotti o alla contaminazione indiretta di pesci o vegetali. E nonostante siano passati oltre vent’anni dall’entrata in vigore della Legge n. 257, del 27 marzo 1992, che ha previsto la cessazione dell’impiego dell’amianto, su tutto il territorio nazionale sono ancora presenti ingenti quantità di manufatti contenenti amianto»

«Rischio amianto in Italia: da minerale pregiato a minaccia per la salute e per l’ambiente», questo il titolo del volume, promosso dalla Sigea e curato da Daniele Baldi con il supporto scientifico di Marco Giangrasso, che sarà presentato il prossimo 22 novembre, a Roma, presso la Sala Giacomello del Cnr, in Piazza Aldo Moro.
La Società italiana di geologia ambientale, nel proprio ruolo di associazione di protezione ambientale, attraverso la promozione di questo volume, si propone di approfondire i vari aspetti tecnico-normativi associati all’uso e al riciclo dei materiali contenenti amianto in Italia ed i relativi rischi ambientali e sanitari.
«Mettiamo a disposizione di ogni cittadino italiano – dichiara Antonello Fiore, Presidente della Sigea – un volume che raccoglie le varie sfaccettature di un tema, quale quello dell’amianto e dei rischi connessi per la salute, di notevole delicatezza e di grande interesse sociale. L’auspicio che ci prefiggiamo è quello di contribuire al raggiungimento, attraverso la più ampia, qualificata e corretta informazione, di obiettivi sostanziali in termini di riduzione del rischio amianto in Italia».
Dall’inquadramento generale sul piano normativo e sanitario, alla gestione, riutilizzo e smaltimento dei rifiuti da materiali contenenti amianto, alle tecniche avanzate per la mappatura, fino ai grandi interventi di bonifica nei siti di Interesse nazionale da quello che un tempo era considerato un minerale pregiato dalle caratteristiche utili al benessere della civiltà. Questi gli argomenti che saranno trattati dagli autorevoli esperti che interverranno nel corso del convegno di presentazione.
«Ai ben noti rischi derivanti dall’inalazione delle fibre di amianto – scrive nella Premessa al volume Antonio Decaro, Presidente dell’Anci – si aggiungono quelli legati all’ingestione involontaria dovuta, ad esempio, al rilascio delle fibre stesse dalle tubature degli acquedotti o alla contaminazione indiretta di pesci o vegetali. E nonostante siano passati oltre vent’anni dall’entrata in vigore della Legge n. 257, del 27 marzo 1992, che ha previsto la cessazione dell’impiego dell’amianto, su tutto il territorio nazionale sono ancora presenti ingenti quantità di manufatti contenenti amianto».
«È necessario – prosegue Decaro – continuare a promuovere iniziative di studio e ricerca di nuovi metodi che, nel rispetto dei vincoli di equilibrio tra costi e benefici, consentano di restituire una fotografia veritiera della situazione attuale, favorendo interventi più mirati ed efficaci in relazione all’effettiva valutazione delle criticità».
La platea degli interventi sarà costituita da: Antonello Fiore, Presidente della Sigea; Raffaele Nardone, Tesoriere del Consiglio nazionale dei geologi; Daniele Baldi, curatore del volume; Marco Giangrasso, responsabile scientifico del volume; Fulvio Aurora, Segretario Associazione italiana esposti amianto; Elena Belluso, Dipartimento di Scienze della Terra e Centro Interdipartimentale per lo studio degli amianti e di altri particolati nocivi «Giovanni Scansetti» presso l’Università degli Studi di Torino; Gianluca Pirani, Ispra; Lorenza Fiumi, Dario Gallo e Carlo Meoni, Cnr-Insean; Alessio Iacobini, Earthwork Professionisti Associati; Federica Paglietti, Inail – Dipartimento Innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti prodotti e insediamenti antropici (Dit); Vincenzo Campanaro, Direttore Ripartizione tutela ambiente, sanità e igiene del Comune di Bari; Maurizio Beretta, Direttore Tecnico ST&A srl di Milano; Edoardo Robortella Stacul e Daniele Benotti, Invitalia, Antonio Paglionico, già professore presso il Dipartimento di Scienze della Terra e Geo-ambientali dell’Università di Bari.