Grazie ai satelliti meno vittime nelle emergenze

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Un caso recente: «Merito certamente anche delle tecnologie a cominciare da quelle satellitari per la navigazione, che hanno sveltito notevolmente i tempi d’intervento, considerando le molte problematiche per raggiungere zone così isolate come Rigopiano»

«Il successo del nostro intervento? Le sinergie all’interno del corpo dei vigili del fuoco, con tutte le altre forze dell’ordine sul campo tra enti e organizzazioni, oltre al supporto delle tecnologie».
Lo afferma Roberto Scalcon, capo squadra esperto dei Vigili del Fuoco di Biella, che intervenne direttamente a Rigopiano, in Abruzzo, per salvare le vite di bambini e adulti presso un hotel completamente sommerso dalla neve a seguito di una grossa valanga.
Purtroppo, in quell’occasione, non tutti riuscirono a salvarsi, ma senza l’intervento immediato delle squadre dei Vigili del Fuoco non sarebbe stato nemmeno possibile salvare le vite delle persone sopravvissute a quella terribile slavina.
Roberto Scalcon ha presentato la sua testimonianza, con il supporto di un video inedito, al convegno «L’emergenza: gestione e prevenzione» che si è tenuto nei giorni scorso a Torino, al «Grattacielo Intesa San Paolo», organizzato dall’Associazione italiana cultura e qualità assieme a Thales Alenia Space.
«È stata un’esperienza forte e dura dal lato psicologico – ricorda Scalcon –. Eravamo partiti per un normale sopralluogo tecnico, non sapevamo nulla dell’accaduto. E poi, dopo esserci trovati in quella situazione, resta la soddisfazione per aver salvato così tante vite, comprese quelle di molti bambini, quando pareva vi fossero poche speranze. Soddisfazione che non ha eguali con nessun’altra cosa».
«Merito certamente anche delle tecnologie – sottolinea – a cominciare da quelle satellitari per la navigazione, che hanno sveltito notevolmente i tempi d’intervento, considerando le molte problematiche per raggiungere zone così isolate come Rigopiano».
«I satelliti oggi permettono di valutare in tempi molto brevi gli effetti delle catastrofi naturali – ricorda Mario Ferrante, ingegnere, responsabile Qualità Prodotti e Programmi di Esplorazione e Scientifici di Thales Alenia Space e vicepresidente Aicq – e oggi sono un supporto fondamentale durante le operazioni di Gestione delle Emergenze e nella prevenzione, a cominciare dalla costellazione dei Cosmo-Skymed, dell’Agenzia spaziale italiana. L’attenzione a queste tematiche da parte della nostra azienda rappresenta il quotidiano, soprattutto se pensiamo al contributo alla Stazione spaziale e ai futuri veicoli di rientro dove la prevenzione è l’aspetto fondamentale». «Non vogliamo creare allarmismi – aggiunge – ma parlare di prevenzione e di eccellenze nella gestione delle emergenze del nostro paese e in Piemonte, per condividere le esperienze e capire come fare per prevenirli e risolverli».
«E tutto questo in molti settori della vita quotidiana: sanità, trasporti, meteorologia, industrie, aspetti legali – dice Giorgia Garola, Presidente Aicq Piemontese -. Questa giornata ha voluto affrontare il tema della prevenzione, attraversando i diversi scenari civili e industriali, dallo spazio alla terra, come strumento fondamentale per governare la possibile emergenza con tempestività, efficacia ed efficienza».
«L’importanza della partecipazione a questo convegno, che per certi aspetti è unico – sottolinea Giovanni Canepa, dell’Aicq – è dettata dall’attualità degli argomenti trattati, e dagli esperti che li hanno illustrati. E poi valorizzare e promuovere i dati ottenuti».
Ma fin dove è possibile intervenire? Tra i molti relatori e testimonianze, quelle di Tommaso Sgobba, Direttore dell’Associazione internazionale sulla sicurezza dello spazio, che ha lavorato all’Esa come responsabile della Sicurezza per i sistemi abitati. Sgobba ha posto l’attenzione sui pericoli e le probabilità di collisione con voli di linea per i numerosi detriti che orbitano nello spazio e ricadono indenni nell’atmosfera. Lo ha fatto anche presentando un video sull’incidente dello Shuttle Columbia del 2003: «I frammenti dello Shuttle esploso – ha commentato Sgobba – sono caduti nell’atmosfera a migliaia, rischiando di colpire i molti voli di aerei commerciali che transitavano nei cieli attraversati dalla scia dei rottami. Fu un caso particolare, perché non ci si aspettava il disastro dello shuttle, ma che poteva portare anche ad un disastro aereo».
L’Emergenza che ormai spazia ovunque, persino con gli attacchi cibernetici, su reti informatiche e satellitari. Emergenze moderne, dell’oggi e del domani.
Durante questo convegno è stato anche firmato un accordo di collaborazione tra l’Associazione internazionale sulla Sicurezza dello Spazio e l’Aicq che rappresenta, per le industrie dell’aerospazio che operano nella nostra regione, avere un polo di eccellenza sulle tematiche della Qualità ed essere pronti ad affrontare le sfide della Space Economy.