Smog, governati dall’ipocrisia

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È evidente che sotto elezioni il nostro Ministro si preoccupi più ad indicare quello che è stato fatto che quello che avrebbe dovuto fare a cominciare col dare una spallata alle fonti tradizionali di energia. E invece siamo lì a fare l’elenco miserevole del minor inquinamento senza tradurlo in vite umane. Ed è ancora più miserevole la propaganda antieuropea sulla base dell’economia e non sulla base della qualità della vita

Titoli e indignazione a go-go per un pugno di cittadini tedeschi che, probabilmente volontariamente, sono stati sottoposti ad un test per vedere quanto fa male il gas di scarico delle auto diesel.

Nessuna indignazione per il fatto in sé, cioè che una industria automobilistica per vendere più auto mette in dubbio le indagini che da anni si fanno in tutto il mondo, dall’Oms alle agenzie regionali, che ormai hanno accertato il rapporto fra smog e malattie polmonari che portano alla morte.

Secondo il recente Report sulla qualità dell’aria, realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in collaborazione con Enea e in partnership con il Gruppo Ferrovie dello Stato italiane, nel mondo ogni anno oltre 3 milioni di persone muoiono prematuramente a causa dell’inquinamento atmosferico, in Italia sono oltre 1.500 i decessi prematuri per milione di abitanti (circa 91mila), e siamo tra le nazioni più inquinanti d’Europa.

Nessuna indignazione da parte del nostro Galletti che è dovuto correre a Bruxelles insieme ai ministri di Francia, Germania, Spagna, Repubblica Ceca, Romania, Ungheria, Slovacchia e Regno Unito. Entro lunedì dovranno essere inviate le azioni che l’Italia vuole intraprendere e si deciderà se dovremo cacciare altri soldi… E siamo già sotto infrazione sia per l’inquinamento da biossido di azoto (NO2) sia da particolato (PM10).

È evidente che sotto elezioni il nostro Ministro si preoccupi più ad indicare quello che è stato fatto che quello che avrebbe dovuto fare a cominciare col dare una spallata alle fonti tradizionali di energia.

E invece siamo lì a fare l’elenco miserevole del minor inquinamento senza tradurlo in vite umane. Ed è ancora più miserevole la propaganda antieuropea sulla base dell’economia e non sulla base della qualità della vita e, come si vede, e per dirla con Galletti ma non con lo stesso spirito, «siamo in buona compagnia»…

Certo la dice lunga questa miopia con cui si valutano certe azioni che sono figlie della medesima politica produttivistica e c’è ben poco da guardare con ottimismo al futuro se si considera che l’Italia non è in linea con i nuovi obiettivi europei di riduzione entro il 2030 delle emissioni nocive. «Con le politiche messe in atto negli ultimi anni», si legge nel Report, «l’Italia non raggiungerà livelli sufficienti di miglioramento della qualità dell’aria nelle città».