Due cartiere distruggono le foreste indonesiane

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Scomparso il 5% e compromesso l’accordo con la Norvegia per ridurre le emissioni di gas serra causate dalla deforestazione

L’Indonesia si accorda con la Norvegia per ridurre le emissioni di gas serra causate dalla deforestazione, ma due cartiere minacciano da sole di far fallire il progetto: Asia Pulp & Paper (App), con base a Shanghai e la April, basata a Singapore. Secondo l’ultimo rapporto di Eyes on the Forest, le due imprese hanno distrutto il cinque per cento delle foreste naturali ancora presenti nella provincia di Riau Provincia (Sumatra).

L’analisi delle licenze di licenze annuali di taglio (Rkt) rilasciate nel 2009, mostra che queste licenze sono state rilasciate per il prelievo di grandi volumi di legname per ettaro. La maggior parte delle foreste abbattute si trovavano su uno strato di torba più profondo di tre metri, e quindi in aree che ai sensi della legge indonesiana dovrebbe essere protette. Il drenaggio della torba è infatti uno dei principali fattori delle emissioni di gas serra.

«La App e la April stanno minando l’impegno assunto dal nostro Presidente a ridurre le emissioni del paese al 41 per cento. Invitiamo la App e la April a cessare immediatamente l’uso del legno associato a qualsiasi conversione di foresta pluviale tropicale e drenaggio delle torbiere», ha dichiarato Ian Kosasih del Wwf Indonesia.

Le due imprese hanno dichiarato per anni che non avrebbero più prodotto cellulosa usando fibre provenienti dalle foreste naturali, ma Eyes on the Forest, sulla base dei permessi di taglio ottenuti dalle due imprese, stima che le fibre provenienti dalle foreste naturali rappresentino una quota tra il 40% e l’84% della materia prima impiegata dalle cartiere della provincia di Riau.

«Le imprese non dovrebbero lasciarsi ingannare dalla propaganda di April e App: costose acrobazie mediatiche per ingannare il mondo intero» ha aggiunto, ha detto Kurniawan Santo, dell’associazione indonesiana Jikalahari.

L’accordo con la Norvegia impegna il presidente indonesiano a istituire una moratoria di due anni su tutte le nuove concessioni finalizzate alla conversione in piantagioni di foreste naturali o torbiere. Ma subito dopo la firma dell’accordo, il ministero delle Foreste indonesiano rilasciato nuove autorizzazioni al drenaggio di torbiere profonde e di foreste naturali nella provincia di Riau. Le nuove licenze sono in grado di fornire tra il 29% e il 50% del fabbisogno di fibre delle cartiere di App e April a Riau. Sembra insomma che le due imprese si siano affrettate a cancellare le foreste prima che entrasse in vigore la moratoria, mettendo il presidente indonesiano in una posizione molto imbarazzante.

Sembra insomma che l’annuncio della moratoria abbia accelerato la deforestazione. «Le aziende App e April affiliate continuano ad abbattere foreste naturali e torbiere profonde, mentre la legalità delle loro licenze è messa in dubbio della Commissione Presidenziale per l’Eradicazione della Corruzione – ha detto Hariansyah Usman WALHI di Riau -. Chiediamo al nostro governo di sospendere tutte le concessioni già rilasciate e valutarne seriamente la legittimità e sostenibilità».

Eyes on the Forest ha pubblicato prove fotografiche delle operazioni forestali finalizzate a rifornire App e April di fibre, nel 2009 e l’inizio del 2010, dimostrando l’abbattimento di foreste pluviali, il drenaggio della torba, la distruzione di aree ad alto valore di conservazione, di habitat di specie minacciate e dei mezzi di sussistenza delle comunità.

La App ha drenato torbiere e abbattuto foreste perfino nella Riserva della Biosfera dall’Unesco, mentre la propria propaganda la dipinge devota alla protezione della riserva. Allo stesso tempo distruggeva habitat cruciali alla tigre di Sumatra (in pericolo di estinzione) mentre presentava a clienti e investitori il proprio contributo alla protezione della tigre nella stessa zona, in occasione dell’anno della tigre.
Anche la April ha abbattuto foreste di alto valore di conservazione, dopo essersi impegnata col Wwf a proteggerle, tanto che l’impresa ha perduto la certificazione Fsc che aveva ottenuto dalla Rainforest Alliance/SmartWood.

(Fonte Salva le Foreste)