La droga che respiriamo nelle città

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L’Arta Abruzzo partner del progetto Cnr. L’indagine, avviata nel 2009, contiene i dati di Pescara ed è stata pubblicata sulla rivista internazionale «Atmospheric Environment». Il Cnr ha eseguito le analisi chimiche per scoprire il tempo necessario affinché una particella di droga si decomponga per effetto della meteorologia

Collabora anche l’Arta Abruzzo all’indagine scientifica sperimentale Psalm (Psychotropic substances in the Atmosphere: Levels and Meaning), promossa dal Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche), per comprendere l’esistenza di eventuali legami tra i consumi di cocaina e cannabis e le concentrazioni di queste sostanze stupefacenti in aria e consentire la valutazione della diffusione del fenomeno droga su un territorio circoscritto.

La ricerca, pubblicata sulla rivista internazionale «Atmospheric Environment», non ha precedenti in Italia e nel mondo e in tutta la letteratura scientifica solo pochi altri articoli trattano l’argomento.

Impiegando procedure d’analisi innovative il gruppo di lavoro dell’Istituto sull’Inquinamento atmosferico del Cnr, formato dal coordinatore Angelo Cecinato e dai tecnici Catia Balducci e Giorgio Tagliacozzo, ha effettuato nel 2009 due campagne stagionali di monitoraggio, alternando prove di laboratorio ed esperimenti sul campo.

Nel bimestre gennaio-febbraio e a giugno le polveri sospese sono state raccolte contemporaneamente in numerose località italiane e sono state eseguite le misure di cocaina e cannabinoidi (componenti dell’hashish), ma anche di nicotina e caffeina (droghe legali) e di inquinanti comuni (alcani e benzo[a]pirene).

Per il prelievo delle polveri preziosa è stata la collaborazione delle Agenzie regionali e provinciali per la tutela ambientale di Piemonte, Emilia-Romagna, Liguria, Marche, Toscana, Lazio, Abruzzo, Sicilia e Sardegna, nonché dell’università «Bicocca» di Milano e dell’ateneo di Bari.

Il Cnr ha eseguito le analisi chimiche, mirate anche a trarre indicazioni sul tempo necessario affinché una particella di droga dispersa in atmosfera sia eliminata per ricaduta al suolo o decomposizione chimica e su quale effetto la meteorologia abbia sul trasporto e la diluizione degli inquinanti.

Per quanto riguarda l’Abruzzo, le misure sono state eseguite a Pescara nel mese di giugno dai tecnici Sinibaldo Di Tommaso e Amedeo Saraullo del Settore Chimico del Dipartimento Arta di Pescara, sotto la supervisione del direttore del Settore Luigi Pettinari e del direttore del Dipartimento Angela Del Vecchio. «Abbiamo scelto la centralina di via Sacco – spiega Pettinari – perché è dotata della strumentazione più nuova. Il fatto che il Cnr abbia richiesto la nostra collaborazione ci riempie di soddisfazione e attualmente stiamo ripetendo il monitoraggio per l’indagine 2010, spinti dal prestigio del progetto ma anche dall’assenza di costi a carico dell’Agenzia: il nostro Settore esegue comunque i campionamenti e per questo progetto spedisce i filtri al Cnr che analizza i campioni».

Di seguito i valori di concentrazione di stupefacenti e inquinanti riscontrati nell’aria di Pescara: cocaina 0,016 ng/m³, cannabinoidi 0,294 ng/m³, nicotina 11 ng/m³, caffeina 0,62 ng/m³, n-alcani 81 ng/m³, benzo[a]pirene 0,17 ng/m³, IPA 5,8 ng/m, PM10 23 µm/m³.

In linea generale è bene precisare che allo stato attuale delle conoscenze non si può associare alcuna causa di malattia o decesso tra la popolazione alla presenza di sostanze stupefacenti in aria.

«Ci piacerebbe migliorare e rendere sistematica la ricerca – sottolinea Angelo Cecinato del Cnr – ma sarebbero necessari finanziamenti specifici. Un primo passo è rappresentato dalla convenzione recentemente siglata dal Cnr con il Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri, grazie alla quale saranno compiute misure di sostanze stupefacenti in otto grandi città italiane. Tuttavia, per ampliare l’indagine negli obiettivi, nei contenuti e nella durata occorrerebbe integrare il parco strumenti e investire nello sviluppo delle metodologie e nella formazione di personale».

(Fonte Arta Abruzzo)