Nel confronto tra rinnovabili e nucleare, negli ultimi cinque anni le prime distanziano l’atomo non solo per potenza installata, ma anche per produzione di elettricità. Tuttavia puntare sul nucleare può bloccare l’espansione degli impianti eolici o solari, non solo per motivi economico-finanziari
Proponiamo l’editoriale di Gianni Silvestrini, direttore scientifico di QualEnergia, appena pubblicato
Quali sono i pesi relativi oggi nel mondo tra energie verdi e atomo? Le rinnovabili sono in grado di generare 3.900 TWh all’anno, il 50% in più rispetto ai 2.600 TWh/anno del nucleare. Se poi consideriamo la potenza elettrica eolica e solare installata negli ultimi 5 anni nel mondo, questa è stata 14 volte superiore alla potenza nucleare entrata in rete.
In termini di produzione di elettricità nell’ultimo quinquennio le fonti rinnovabili hanno invece battuto il nucleare 3 a 1. Se poi si includono anche le centrali atomiche dismesse tra il 2005 e il 2009 il divario tra rinnovabili e nucleare diventa molto più elevato. Ed è un divario destinato a crescere.
Sul fronte del nucleare sarà infatti problematico mantenere l’attuale quota di elettricità. Complessivamente sono in costruzione una cinquantina di reattori. La recente volontà di alcuni paesi di spingere sul ruolo del nucleare ha portato l’Agenzia internazionale dell’Energia Atomica ad alzare le previsioni al 2020 e 2030. Ma anche con questi nuovi, e piuttosto ottimistici, valori la percentuale della domanda elettrica coperta dal nucleare rimarrebbe leggermente sotto la quota del 14-16% degli ultimi anni (13,5-14,6% nel 2020; 12,6-15,9 % nel 2030).
Passando invece alle rinnovabili, gli obiettivi che si sono posti Europa, Cina, Usa e Russia comporteranno una vigorosa crescita. Il Global Wind Energy Council (Gwec) prevede un incremento del 160% al 2014 della potenza eolica con un passaggio dai 108 GW cumulativi di oggi ad oltre 400 GW.
Sul versante fotovoltaico, l’European Photovoltaic Industry Association (Epia) ritiene che con politiche spinte il solare possa arrivare a coprire il 12% della domanda elettrica europea nel 2020.
La crescita delle energie rinnovabili rischia però di essere ostacolata dal nucleare. E non si tratta solo di sottrazione di risorse economiche, ma del fatto che la rigidità di funzionamento delle centrali atomiche rischia di tradursi in un blocco dell’espansione degli impianti eolici o solari. Si consideri che problemi simili sono già sorti in Spagna all’inizio di quest’anno, quando durante le ore notturne l’eolico era arrivato a coprire il 54% della domanda elettrica costringendo l’autorità ad imporre il blocco di 600 MW eolici.
(Fonte QualEnergia)