Una ricerca del Wwf Germania evidenzia il problema in questo mercato. Su 51 testi per bambini stampati in Cina, 19 contengono fibre di legno tropicale, come la Shorea (meranti) o la Rhizophora, che provengono dalle ultime foreste naturali di Sumatra e del Borneo
I processi di deforestazione sembrano inarrestabili, in particolare nel Sudest asiatico la metodica distruzione delle foreste di Sumatra ha diversi responsabili e oggi più che mai la richiesta di polpa per la carta sta dando un pericoloso impulso alla distruzione di quei paradisi. È l’allarme lanciato in un rapporto del Wwf, che insieme all’associazione Terra! richiama l’attenzione della società civile e dell’industria italiana in occasione della Fiera del libro per ragazzi di Bologna che si apre oggi.
Centinaia di libri per bambini sono stampati in Cina, dove due grossi gruppi indonesiani quali App e April hanno il loro maggior mercato. Un’indagine realizzata dal Wwf in Germania ha rivelato che su 51 libri per bambini stampati in Cina, 19 contengono fibre di legno tropicale, come la Shorea (meranti) o la Rhizophora, che provengono dalle ultime foreste naturali di Sumatra e del Borneo, che si contraggono sempre di più a causa della cupidigia dell’uomo e rappresentano l’ultima casa possibile per specie come la tigre di Sumatra, il rinoceronte di Sumatra, l’orango e l’elefante.
Le foreste pluviali indonesiane sono uno dei più importanti ecosistemi del pianeta, ospitano il 12% dei mammiferi, il 15% dei rettili e il 17% degli uccelli del pianeta, e sono la sola casa per numerose comunità indigene e l’unica opportunità di vita per milioni di persone che dipendono dalla foresta. Inoltre, la tutela responsabile di queste foreste è una garanzia di protezione dal cambiamento del clima: negli ultimi 20mila anni hanno accumulato uno spesso strato di torba che ne fanno un immenso serbatoio di carbonio, oltre 300 tonnellate per ettaro. La loro distruzione è responsabile del 5% delle emissioni globali di gas serra, e fa dell’Indonesia il terzo paese per emissioni di CO2, dopo Cina e Stati Uniti.
La ricerca svolta in Germania desta grande preoccupazioni anche per il mercato italiano dove gli ambientalisti di Terra! hanno contato circa duecento titoli italiani per bambini stampati in Cina, Malesia o Thailandia, per conto di una ventina di editori. Le associazioni ambientaliste hanno espresso preoccupazione anche per il mercato della carta e dei libri stampati in Italia, poiché il nostro Paese è uno dei primi importatori europei di carta dall’Indonesia.
«Tutto questo non può lasciarci indifferenti – dichiara Massimiliano Rocco, responsabile Traffic, Specie e Timber Trade del Wwf Italia -. Le nostre scelte quotidiane possono fare la differenza, quando acquistiamo un mobile, il parquet, la carta igienica, un libro o una risma di carta possiamo fare una scelta, possiamo acquistare un prodotto certificato e con questi semplici gesti possiamo decidere di offrire un futuro al nostro pianeta. Come noi anche le grandi società possono e devono decidere di anteporre gli interessi di noi tutti e del nostro pianeta ai loro interessi privati, di macchiarsi di verde scegliendo la strada di una seria responsabilità ambientale».
Le investigazioni di Terra! hanno messo in luce un’aggressiva campagna di espansione nel mercato italiano da parte del principale gruppo cartario indonesiano, Asia Pulp & Paper (App), che nel frattempo ha aperto uffici in Italia, Spagna, Gran Bretagna e Germania.
«Numerosi editori e stampatori vengono contattati ogni mese con proposte vantaggiose in termini di prezzo e di credito – dichiara Sergio Baffoni, responsabile Campagna Foreste di Terra! – senza che siano a conoscenza dell’impatto ambientale causato dalla Asia Pulp & Paper. Questo gruppo è considerato infatti tra i principali responsabili della distruzione delle foreste pluviali di Sumatra, e la crescita delle vendite nel nostro Paese si tradurrà inevitabilmente in un’espansione ulteriore delle piantagioni di acacia, ai danni delle residue foreste naturali».
In occasione della Fiera del libro per ragazzi di Bologna, Wwf e Terra! si rivolgono alle case editrici e alle aziende del settore cartario, invitandole a prendere coscienza dei rischi legati all’acquisto delle fibre indonesiane, e ad adottare misure volte a escludere dalla propria filiera la presenza di fibre di origine controversa o provenienti da foreste minacciate. La soluzione è nel progressivo aumento delle fibre tropicali con certificazione Forest Stewardhip Council (Fsc).
(Fonte Wwf)