In Umbria incendi e improvvisazione

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Disporre l’intervento congiunto di squadre provenienti da altre tre regioni che a loro volta «bruciano» connota inequivocabilmente il puro carattere emergenziale dell’avvenimento ma nonostante ciò non sono stati disposti i relativi previsti e collaudati strumenti

Ancora una volta in poco tempo, il territorio della provincia di Terni è stato interessato da eccezionali eventi incendiari che hanno distrutto ettari di bosco della «Verde Umbria». Prescindendo dalle cause politiche che hanno assoggettato questo territorio a tali fenomeni, questa Usb (Unione sindacale di base) esprime forte e ferma condanna verso il modo approssimativo e pericoloso con cui l’amministrazione li affronta.

Disporre l’intervento congiunto di squadre provenienti da altre tre regioni che a loro volta «bruciano» (Lazio, Abruzzo e Marche) connota inequivocabilmente il puro carattere emergenziale dell’avvenimento (cioè quando il dispositivo territoriale ordinario di soccorso non è in grado di fronteggiare quanto accade) ma nonostante ciò non sono stati disposti i relativi previsti e collaudati strumenti quali ad es. esperire prima la possibilità del raddoppio dei turni del personale in servizio. Si è preferito reperire telefonicamente modo confuso, lo stesso numero di personale di turno libero, compromettendone il normale recupero psico-fisico (tanto caro all’amministrazione ma solo quando si tratta di interferire nella vita privata dei lavoratori) oppure sprecare ore di lavoro e usura mezzi in estenuanti staffette chilometriche esponendo il personale, in particolar modo quello autista (neanche assicurato) piuttosto che utilizzarle per lo spegnimento attraverso, come detto, il raddoppio dei turni. Risultato, spesa maggiore, efficacia limitata d’intervento, maggior usura e pericoli per il personale e per i cittadini. Il tutto per il solo fatto politico di non dichiarare lo stato di emergenza sebbene vi sia. In questo paese l’abbiamo vista dichiarare per i mondiali di nuoto e altre follie, stigmatizziamo l’operato di un’amministrazione che antepone sottomesso carrierismo alla pubblica incolumità quando invece dovrebbe garantirla. Come dimostrano gli ultimi fatti in altri paesi, l’incendio di bosco espone la vita stessa degli operatori e mentre per costoro questi rischi riserva tale gestione, ad altri, al massimo, quelli di una promozione ed il paese brucia!

(Fonte Usb)