L’ozono fa ancora paura

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Pubblicato il rapporto dell’Agenzia europea sul monitoraggio dell’ozono nell’estate del 2009. In 18 paesi dell’Unione europea superati i livelli di attenzione ed in 8, fra cui l’Italia, quelli di allarme

L’Agenzia europea per l’ambiente ha pubblicato il rapporto relativo all’inquinamento da ozono in Europa nel corso dell’estate 2009. La Direttiva Ue 2002/3/CE stabilisce gli obiettivi a lungo termine per ridurre l’inquinamento di ozono a livello del suolo per proteggere la salute umana e l’ambiente: una soglia di allarme sulla media oraria (240 ?g/m3) e una soglia di informazione sempre sulla media oraria (180 ?g/m3). Gli Stati membri devono riferire i casi di superamento di entrambe le soglie alla Commissione europea e l’Agenzia europea dell’ambiente.

Come in tutti gli anni precedenti, l’obiettivo della direttiva a lungo termine (che è entrato in vigore dal 2010) indica come valore bersaglio per proteggere la salute umana meno di 25 superamenti annui della media massima giornaliera su 8 ore di 120?g/m3, è stato superato in tutti gli Stati membri dell’Ue e di altri paesi europei.

Secondo il rapporto, diciotto Stati membri hanno segnalato il superamento della soglia di informazione (la concentrazione di ozono oltre 180 ?g/m3); in Belgio, Grecia, Italia e Portogallo registrato il maggior numero di superamenti. Come nella maggior parte degli anni precedenti, nessuna stazione nel nord Europa ha registrato superamenti della soglia di informazione.

Otto Stati membri dell’Ue (Bulgaria, Francia, Grecia, Italia, Portogallo, Romania, Spagna e Regno Unito) hanno segnalato il superamento della soglia di allarme (la concentrazione di ozono di 240 ?g/m3).

Viene tuttavia evidenziato che i livelli di ozono durante l’estate 2009 sono stati tra i più bassi fra quelli registrati a livello europeo a partire dal 1997. Complessivamente il numero di superamenti nel 2009 sono limitati, nonostante che la temperatura media estiva sia stata simile a quelle misurate nell’estate del 2003, anno nel quale si sono verificati il maggior numero di superamenti nel corso dell’ultimo decennio. I risultati diversi nelle due estati possono essere attribuiti a diversi fattori: la formazione di ozono è determinata dalle diverse condizioni meteorologiche, così come dalla composizione chimica dell’atmosfera. Sembra probabile, tuttavia, che la riduzione delle emissioni di origine antropica dei precursori dell’ozono in Europa abbia contribuito in modo significativo alla generale diminuzione delle concentrazioni di picco dell’ozono. Fonti di emissioni dei precursori dell’ozono sono le centrali elettriche, le emissioni di auto e camion, ma anche alcune vernici e solventi.

Per la prima volta dal 1997, nessuna concentrazione superiore a 300 ?g/m3 è stata segnalata. La più alta concentrazione oraria di ozono (284 ?g/m3) è stata osservata in Francia.

In contrasto con le estati precedenti, nel 2009 non vi sono stati prolungati periodi di superamento dei limiti. Al massimo, infatti, l’estate 2009 è stata caratterizzata da episodi di ozono durati fra due ed i cinque giorni.


Selezione di grafici e tabelle dal rapporto

Per chi vuole approfondire:

Sul sito Eea

(Fonte Arpat)