Le praterie contro i cambiamenti climatici

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Queste vaste distese, prevalentemente erbose, hanno un alto potenziale di mitigazione, in quanto assorbono ed immagazzinano CO2

Un nuovo rapporto dell’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle Nazioni Unite (Food and Agriculture Organization of the United Nations, Fao) evidenzia l’importanza delle praterie nella lotta ai cambiamenti climatici.

Secondo la pubblicazione, queste vaste distese prevalentemente erbose hanno un alto potenziale di mitigazione, in quanto assorbono ed immagazzinano CO2; se opportunamente gestiti, pascoli e prati potrebbero rappresentare un serbatoio di carbonio superiore a quello delle foreste.

Inoltre, data la loro estensione (3,4 miliardi di ha, che coprono circa il 30% della superficie terrestre libera da ghiacci e comprendono il 70% delle terre agricole) le praterie possono svolgere un ruolo importante anche nell’adattamento e nella riduzione della vulnerabilità ai cambiamenti climatici di più di un miliardo di persone il cui il sostentamento dipende dall’allevamento di bestiame.

(Nella foto di Giuseppe Cosenza uno scorcio di Piani del Pollino)

(Fonte Focal Point Ipcc per l’Italia)