Copenhagen – Berlusconi di… ghiaccio

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Una statua di ghiaccio raffigurante il Presidente del Consiglio al fianco delle statue dei grandi imperatori nei Fori Imperiali. Interviene la polizia

La statua di ghiaccio raffigurante Silvio Berlusconi, che questa mattina gli attivisti di Greenpeace hanno posizionato ai Fori Imperiali, sta cominciando a sciogliersi. La polizia è intervenuta ed ha sequestrato gli striscioni e portato via uno degli attivisti, impegnato nella protesta. «Negli striscioni non c’era nulla di offensivo: averli sequestrati è un atteggiamento autoritario che ricorda altre epoche. In democrazia manifestare è un diritto!», ha commentato Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia.

«Siamo pronti a passare la notte sul posto se il Presidente del Consiglio non risponde positivamente alle richieste contenute nella lettera che gli abbiamo inviato qualche giorno fa. Chiediamo all’Italia di abbandonare le posizioni di retroguardia sia in sede europea sia a Copenhagen dove deve essere raggiunto un accordo legalmente vincolante e non un banale accordo politico». conclude Onufrio.

Greenpeace aveva posizionato stamattina la statua di ghiaccio raffigurante il Presidente del Consiglio al fianco delle statue dei grandi imperatori del passato nei Fori Imperiali a Roma (nella foto di Alessandro Vasari di Greenpeace). Voleva essere un omaggio a Silvio Berlusconi, per la decisione di partecipare ai lavori del vertice delle Nazioni Unite sul clima di Copenhagen. La statua di ghiaccio dovrebbe sciogliersi in circa quattro giorni, esattamente all’apertura del vertice di Copenhagen, il prossimo 7 dicembre.

«Andare a Copenhagen è sicuramente una decisione positiva – commenta Francesco Tedesco, responsabile Campagna Energia e Clima di Greenpeace -. Tuttavia, oltre a partecipare alle “vetrine” internazionali, occorrerebbe perseguire politiche coerenti qui in Italia, politiche che al momento non vediamo. Sul clima, Berlusconi rischia di essere dunque un leader che si scioglie».

Per l’occasione Greenpeace diffonde oggi il rapporto «Energy [R]evolution – Uno scenario energetico sostenibile per l’Italia», il primo studio che mostra i potenziali di crescita delle fonti rinnovabili in Italia per i settori della generazione elettrica, produzione di calore, e trasporti. Ancora oggi in Italia oltre il 93% dell’energia proviene da fonti fossili inquinanti. Il Rapporto descrive un percorso che trasforma l’attuale situazione in un sistema energetico sostenibile. Le fonti rinnovabili saranno in grado di coprire oltre il 60% della domanda di energia primaria del Paese, riducendo le emissioni di gas serra del 71% al 2050, rispetto ai livelli del 1990.

Negli ultimi giorni, molti Paesi nel mondo hanno annunciato di essere disposti a introdurre nuovi impegni per la riduzione dei gas serra. L’Italia continua invece in una folle politica di ritorno al nucleare e al carbone che impedirà di centrare gli obiettivi internazionali ed europei. Il nucleare non servirà a ridurre le emissioni entro il 2020, e le tre centrali a carbone autorizzate dal Ministero dell’Ambiente la scorsa estate aggiungeranno altri 30 milioni di tonnellate di CO2 alle emissioni che l’Italia deve invece ridurre. Il governo Berlusconi sta dunque programmando l’aumento delle emissioni, cosa che esporrà il Paese a nuove sanzioni, con costi per lo Stato e per i contribuenti.

«Occorre al più presto un’inversione di 180 gradi per far decollare una “rivoluzione energetica” pulita fondata su fonti rinnovabili e misure di efficienza energetica – spiega Tedesco – il potenziale è enorme: al 2050 le fonti rinnovabili potranno fornire oltre il 75% dell’energia elettrica necessaria al Paese creando migliaia di nuovi posti di lavoro “verdi”, cosa stiamo aspettando?».

«Una rivoluzione energetica basata su efficienza e rinnovabili, e senza tornare al nucleare, è possibile anche in Italia – spiega Giuseppe Onufrio, Direttore Esecutivo di Greenpeace – chiediamo al Premier e ai Ministri competenti di lasciare da parte il loro atteggiamento di retroguardia e seguire le indicazioni di questo rapporto, per fare dell’Italia un vero Paese leader nella lotta ai cambiamenti climatici».

Il Rapporto «Energy [R]evolution Italia», realizzato in collaborazione con European Renewable Energy Council (Erec) e con il supporto tecnico del Centro Aerospaziale Tedesco (Dlr), si fonda sulle proiezioni dello scenario «Energy [R]evolution Europe» di Greenpeace International.

(Fonte Greenpeace)