Il Conapi, che raggruppa più di 250 soci produttori sparsi su tutto il territorio nazionale, si riunirà il 27 e il 28 per analizzare il cammino percorso e studiare i passi futuri
«Siamo un gruppo di uomini e donne, apicoltori che da trent’anni coltivano la passione per le api ed il miele. Lavoriamo senza sosta dalle pendici dell’Etna alle Dolomiti, per raccontare dei territori nei quali viviamo, delle terre che amiamo, nell’unico modo che conosciamo, ossia attraverso il frutto del nostro impegno: il miele».
Con questa passione gli apicoltori di Conapi, il Consorzio apicoltori e agricoltori biologici italiani, lavorano da trent’anni e festeggeranno il trentennale il 27 e 28 a Bologna.
Un anniversario che ricorre in questi giorni: tre decenni nel corso dei quali questa realtà cooperativa di produttori di miele ha anticipato il cammino dell’apicoltura italiana, fornendo un contributo fondamentale al suo sviluppo e al mestiere dell’apicoltore.
Da trent’anni il Consorzio è un punto di riferimento per il miele e l’apicoltura a livello non solo nazionale, ma europeo. La storia inizia nel 1979, con la nascita della «Cooperativa Valle dell’Idice», il primo piccolo nucleo di giovani apicoltori, erano gli anni delle cooperative agricole giovanili, formate da ragazzi pieni di slancio e ideali, che raccoglieva miele sui colli bolognesi e che successivamente si mise in rete con altre cooperative in altre regioni italiane e in altri paesi del mondo. Una storia che prosegue con scelte spesso anticipatorie, come quella di puntare dal 1992 sulla produzione biologica, sulla valorizzazione dei territori e dei singoli mieli, sulle sinergie con le cooperative equosolidali latinoamericane e con quelle che nel sud Italia, nella rete Libera Terra, lavorano i terreni confiscati alle mafie.
Grazie a questo impegno oggi Conapi, che raggruppa più di 250 soci produttori fra cooperative e singoli, sparsi su tutto il territorio nazionale, per una base sociale di mille apicoltori, produce, valorizza e distribuisce direttamente oltre il 20% della produzione nazionale di miele ed è leader in particolare per quello biologico. Nell’ultima stagione gli apicoltori di Conapi hanno raccolto più di 21.000 quintali delle diverse varietà di miele, commercializzato prevalentemente con il marchio Mielizia.
«A livello istituzionale – evidenzia Diego Pagani, presidente di Conapi – continua la nostra pressione a favore di un’apicoltura pulita, un’agricoltura che deve ritornare ad interagire in maniera sostenibile con l’insetto che è il maggior attore della biodiversità».
Nella sfida per un’agricoltura e un’apicoltura pulita, Conapi è infatti oggi in prima fila nelle battaglie contro le multinazionali della chimica per bloccare l’uso dei neonicotinoidi in agricoltura: è grazie soprattutto al suo impegno che è stato possibile vincere, in merito, il ricorso al Tar del Lazio e al Consiglio di Stato.
Quella di Conapi, quindi, è una storia condivisa di volti e territori che si intreccia con un’arte, l’apicoltura, che va mantenuta e sviluppata, perché possa continuare a valorizzare il più puro degli alimenti: il miele. Per questo i soci si riuniranno a Bologna per analizzare il cammino percorso e studiare i passi futuri.
(Fonte Conapi)