Gas serra al livello più alto dal 1750

1005
Tempo di lettura: 3 minuti

L’anidride carbonica atmosferica è aumentata del 38%, grazie alle emissioni dovute all’utilizzo di combustibili fossili, alla deforestazione, e al cambiamento di destinazione d’uso dei terreni

I livelli della maggior parte dei gas con effetto serra continuano a crescere. Nel 2008, le concentrazioni globali di anidride carbonica, metano e monossido d’azoto, che sono i principali gas-serra più duraturi nell’atmosfera, hanno raggiunto i livelli più alti mai registrati sin dai tempi pre-industriali. Dal 1990, l’incremento totale dell’effetto radiante causato da tutti i gas-serra duraturi è del 26% e dal 2007 al 2008 l’incremento è stato dell’1,3%. Questi dati, pubblicati oggi nel Bollettino 2008 sui gas con effetto serra dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo), conferma la tendenza continuativa di incremento nell’accumulo di gas-serra nell’atmosfera sin dal 1750.

I gas con effetto serra trattengono le radiazioni all’interno dell’atmosfera terrestre causandone il riscaldamento. Attività umane come bruciare combustibili fossili e agricoltura, sono le principali fonti di gas con effetto serra riconosciute dagli scienziati come agenti trainanti del riscaldamento globale e del cambiamento climatico. Dopo il vapor d’acqua, i quattro gas con effetto serra più duraturi nell’atmosfera e che sono in relazione diretta con le attività umane sono: anidride carbonica, metano, ossido nitroso e i gas alogenati. La Wmo, attraverso il Programma di Osservatorio globale dell’atmosfera (Gaw), coordina il monitoraggio di questi gas nell’atmosfera attraverso una rete di stazioni dislocate in più di 50 paesi.

La razio del mescolamento medio globale dell’anidride carbonica (CO2) nel 2008 era di 385,2 ppm (numero di molecole del gas in un milione di molecole di aria secca), con un incremento di 2,0 ppm rispetto all’anno precedente, continuando la tendenza ad un aumento esponenziale. L’anidride carbonica è il gas-serra emesso dalle attività umane nell’atmosfera più importante, ed ha contribuito per il 63,5% all’incremento della capacità radiante globale dal 1750.

Prima dell’industrializzazione la sua presenza nell’atmosfera era pressoché costante, attorno alle 280 ppm. Durante il periodo che va dal 1979 al 1984, l’anidride carbonica ha contribuito per il 56% all’incremento della capacità radiante causato dai gas-serra duraturi; mentre durante il quinquennio 2003-2008 è stata responsabile per l’86% dell’incremento in capacità radiante, che è più di quattro volte maggiore del contributo di tutti gli altri gas duraturi insieme. Dal 1750, l’anidride carbonica atmosferica è aumentata del 38%, principalmente grazie alle emissioni dovute all’utilizzo di combustibili fossili, alla deforestazione, e al cambiamento di destinazione d’uso dei terreni.

La razio del mescolamento medio globale di metano (CH4) nel 2008 era di 1797 ppb, il che significa un incremento di 7 ppb rispetto all’anno precedente. Mentre la concentrazione di metano è rimasta stabile per sette anni (dal 1999 al 2006), sia nel 2007 sia nel 2008 si è registrato un incremento significativo. Il metano contribuisce per il 18,2% all’incremento della capacità radiante globale dal 1750. Il 60% delle emissioni di metano provengono da fonti antropogeniche come i ruminanti, l’agricoltura del riso, lo sfruttamento di combustibili fossili, il sotterramento dei rifiuti e la combustione di biomasse. Prima dell’era industriale, il metano atmosferico era di circa 700 ppb. L’incremento delle emissioni da fonti antropogeniche è responsabile dell’aumento del 157% nella concentrazione di metano dal 1750.

La razio del mescolamento medio globale di monossido d’azoto (N2O) nel 2008 era di 321,8 ppb, più alta di 0,9 ppb rispetto al 2007, e più alta del 19% rispetto al livello pre-industriale. Il monossido d’azoto contribuisce per il 6,2% all’incremento della capacità radiante globale dal 1750. La quantità atmosferica di monossido d’azoto precedente all’industrializzazione era di 270 ppb. Il monossido d’azoto viene emesso nell’atmosfera da fonti naturali e antropogeniche, tra queste gli oceani, il suolo, la combustione di biomasse, l’utilizzo di fertilizzanti e svariati processi industriali.

La capacità radiante combinata dei diversi gas alogenati è quasi doppia rispetto a quella del monossido d’azoto. Alcuni gas alogenati come i clorofluorocarburi (Cfc), venivano usati in passato come agenti refrigeranti, propellenti nelle bombolette di spray e come solventi; quest’uso sta lentamente diminuendo come risultato del Protocollo di Montreal sulle sostanze che danneggiano lo strato di ozono. Comunque, le concentrazioni di altri gas, come l’HCFC e gli HFC, usate in sostituzione dei clorofluorocarburi, stanno salendo velocemente. Queste due classi di composti sono gas con effetto serra molto potenti e, unitamente all’esafluoruro di zolfo (SF6), hanno contribuito per l’8,9% ad incrementare la capacità radiante dal 2003 al 2008, che è più di quanto abbia contribuito il monossido d’azoto nello stesso periodo.

Il Bollettino sui gas con effetto serra di quest’anno è il quinto della serie e riporta i dati sin dal 2004. I bollettini forniscono informazioni critiche sullo stato globale dell’atmosfera in modo conciso ed evidenziando i più recenti traguardi raggiunti dalla ricerca e dalle applicazioni tecnologiche. Il Bollettino del 2008 precede la 15a sessione della Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici che si terrà a Copenhagen dal 7 al 18 Dicembre 2009.

La Wmo prepara e distribuisce il Bollettino annuale sui gas con effetto serra in cooperazione con il gruppo Gaw come Consulente scientifico per i gas con effetto serra. I dati delle misurazioni sono archiviati e distribuiti dal Centro mondiale dei Dati per i gas con effetto serra (Wdcgg) della Wno, ospitato dall’Agenzia meteorologica giapponese (Jma).

(Fonte Wmo)