Alla convention Arg la ricerca giovane ed sostenibile

681
Tempo di lettura: 5 minuti

«Ambiente ricerca giovani», un’occasione per mettersi in discussione e confrontarsi. Qui nasce la chimica del futuro. I temi di quest’anno

Ieri ha chiuso i lavori la X edizione della Convention itinerante Arg (Ambiente ricerca giovani) svoltasi quest’anno nella città di Bergamo.

Come ogni anno l’evento è stato una fucina di nuove idee e un momento per i giovani ricercatori di scambiarsi consigli e idee sui loro progetti scientifici.

Ma come da spirito Arg è stato anche un  momento per dedicarsi a tematiche sociali: quest’anno ha visto protagonista la sostenibilità, a partire dall’organizzazione dell’evento che è stato organizzato nel modo più sostenibile possibile facendo uno studio (diretto da Valentina Castellani) sui fattori che avrebbero potuto creare impatto negativo, cercando di riconoscerli, misurarli e decidere su quali di essi fosse possibile intervenire.

I fattori maggiormente impattanti sono risultati: la scelta del mezzo di trasporto per raggiungere la sede della Convention, il tipo di struttura per il pernottamento, il tipo di ristorazione, il welcome pack.

Su questi fattori si è riusciti ad intervenire cercando di limitare l’uso dei mezzi di trasporto per gli spostamenti (che nello studio è risultato il fattore a maggior impatto, circa il 90%), è stato scelto un Ostello per l’alloggio e ristoranti che utilizzano cibi a «Km zero». Facendo queste piccole ma efficaci scelte si è riusciti a portare l’impatto di CO2 Equivalente da 11,35 tonnellate (della Convention 2008) a 4,55.

Importante, e molto sentito dai partecipanti alla Convention, è stata la storia dei primi dieci anni dell’Arg raccontata da Leonardo Setti (dell’Università di Bologna), una delle quattro menti fondatrici del movimento Arg, le altre sono Pierluigi Barbieri, Gianluigi De Gennaro e Fabrizio Passarini. Sì, perché Ambiente ricerca giovani è proprio un vero e proprio movimento, nato all’interno della Divisone di Chimica dell’Ambiente e dei Beni culturali della Società chimica italiana, che ha una propria anima e un proprio obiettivo.

L’Arg ha avuto un suo «anno zero», il 1997, durante la III Conferenza di chimica dell’ambiente a Gallipoli, anno in cui sono iniziate a nascere esigenze diverse da parte dei giovani chimici ambientali, sostenute anche da alcuni professori, che sentivano la necessità di una loro valvola di sfogo, di una loro maggiore espressività all’interno del gruppo. Queste idee si sono poi concretizzate nella nascita di Arg nel 1999.

I pilastri di questo gruppo di giovani ricercatori erano e sono: creare una rete tra i giovani facenti parte dei vari gruppi di ricerca per dare una nuova visione del mondo della ricerca e creare una trasversalità che nel mondo scientifico classico manca; creare un legame tra industria e università, infatti in tutte le edizioni della Convention vengono organizzati spazi per consentire alle aziende, che si occupano di strumentazione scientifica, di interloquire con i ricercatori, per informarli sugli ultimi strumenti e tecniche in commercio e rispondere così alle loro curiosità; essere uno strumento autogestito e indipendente; usare un linguaggio semplice per favorire il confronto tra giovani in modo più chiaro e aperto, diverso dal solito linguaggio scientifico; essere sempre pronti al cambiamento ed esser sempre motivati, proprio perché la forza dell’Arg è proprio il gruppo stesso dei partecipanti che si ritrovano a discutere insieme ai «membri fondatori» e cercano anno dopo anno di rendere questo evento sempre più consono alle loro necessità e alle loro aspettative; avere sempre una valida comunità scientifica, infatti durante i giorni della convention vengono invitati importanti ricercatori ed esperti nei vari settori dell’ambiente e non solo.

Una parte centrale dell’evento è l’esposizione da parte dei giovani ricercatori dei loro progetti di ricerca, importante perché raramente nei grandi convegni viene dato spazio ai giovanissimi. Invece l’Arg punta a dare voce proprio ai laureandi, dottorandi, neo laureati, rendendoli consapevoli così del loro stesso lavoro di ricerca, mettendoli nella condizione di confrontarsi con gli altri ricercatori, chiedere consigli o dare consigli, creando un clima speciale che solo in questa Convention si respira!

Così facendo tutti i pilastri di questo Arg «style» si concretizzano.

Nel corso delle dieci edizioni le tavole rotonde sono diventate un cavallo di battaglia, un nuovo modo di comunicare la scienza, creando un momento di confronto e discussione tra i partecipanti.

Nell’edizione 2003 si prende coscienza dell’importanza dell’Etica della chimica del’ambiente, un tema che diventa da quell’anno uno degli argomenti chiave di tutte le altre edizioni. Il tema dell’energia, tema centrale dall’edizione 2005, quest’anno ha avuto il suo spazio con un intervento di Leonardo Setti sulla questione relativa al nuovo pacchetto clima-energia approvato il 17 dicembre 2008 dall’Ue. Tale normativa in Italia non ha ancora linee guida; l’unica regione Italiana che sta facendo passi da gigante è l’Emilia Romagna.

Un argomento che ha sempre accompagnato gli eventi Arg è la comunicazione della scienza che ogni anno vede nuovi protagonisti e quindi nuovi modi di comunicare. Quest’anno sono stati invitati il direttore di «Villaggio Globale», Ignazio Lippolis, Luca Tancredi Barone e Michele Catanzaro, due giornalisti scientifici freelance che hanno coinvolto i partecipanti in un simpatico gioco di ruolo sulla comunicazione.

Il primo intervento ha evidenziato l’importanza della comunicazione della scienza a tutti i livelli e la necessità di poter disporre di una comunicazione corretta che possa esser compresa da tutti.

I due giornalisti scientifici hanno messo in evidenza quanto il saper usare delle «tattiche comunicative» possa condizionare l’interlocutore, diffondendo a volte concetti sbagliati che vanno a discapito di chi «subisce la notizia». Di qui l’importanza di comunicare in modo chiaro e corretto una notizia scientifica.

Tanti altri i temi affrontati nel corso della 5 giorni: conservazione dei Beni culturali con le  nuove tecniche diagnostiche e il futuro della ricerca didattica; una tavola rotonda sul entrata in vigore del Reach (Il Regolamentodel Parlamento europeo e del Consiglio concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche) e su cosa realmente si sta facendo per rispettare tale normativa; un’altra tavola rotonda sulla qualità dell’aria e sui nuovi standard di qualità dell’aria in cui sono stati evidenziati i limiti attuali nell’applicare a pieno la nuova normativa.

Un altro pilastro dell’Arg è l’interesse dei temi sociali attuali: quest’anno, che è stato ideato pensando al sostenibile, è stato invitato Luca Falasconi (docente di Politica agraria, ricercatore della facoltà di agraria del’università di Bologna), responsabile del gruppo di ricerca Last minute market (uno Spin-Off accademico) argomento di cui si era già parlato nel’edizione 2005.

Questo è sempre un tema attuale dato che, ad oggi, più del 5,3% delle famiglie (circa 1.267.000 di nuclei familiari) hanno avuto problemi economici anche per i beni di prime necessità. L’intervento di Falasconi si è basato sul principio del Last minute market: far diventare lo spreco una risorsa. Scopo principale del Lmm è infatti il recupero di alimenti mandati al macero, per il più svariati motivi, finalizzato alla rivendita sul luogo, creando così un mercato alternativo rivolto soprattutto alle pubbliche amministrazioni e imprese commerciali.

Il responsabile di Lmm ha dichiarato che il 90% del materiale che viene recuperato è cibo fresco (eccedenze agricole, alimenti rovinati, confezioni difettose, ecc.)

È stata anche evidenziata la differenza tra prodotti con «data fissa di scadenza» e prodotti con una «preferenza di scadenza». Quest’ultima indica che, superata la data indicata, il prodotto non diventa tossico ma è soltanto una data scelta dalla ditta produttrice per fissare il limite entro il quale il prodotto conserva tutte le caratteristiche pubblicizzate del prodotto. Dopo tale data il prodotto può essere comunque consumato ma non sono più garantite tutte le caratteristiche… purtroppo anche quest’ultimi prodotti rimangono invenduti e mandati al macero. Qui interviene Lmm con un servizio che mette in contatto le imprese commerciali con gli utilizzatori, predisponendo i giusti protocolli di igiene, sicurezza, logistici, organizzativi e comunicativi (far sapere cosa fanno quelle imprese).

Durante un dopo-cena è stato presentato il libro di Marco malvaldi, un giallo dal titolo «Il gioco delle tre carte» (ed. Sellerio), un assegnista in Chimica bioorganica all’Università di Pisa che, con la sua simpatia, ci ha dato modo di divagare raccontandoci la vita dei quattro protagonisti.

Il punto di forza dell’Arg è l’anima sperimentale degli organizzatori e l’entusiasmo dei partecipanti che per cinque giorni si dedicano completamente al mondo della ricerca nelle sue mille sfaccettature. Tutti si mettono in discussione, facendo nascere così idee nuove aiutate dallo spirito di collaborazione che si crea, rendendo questa Convention un’occasione unica a livello nazionale.