Nanopolveri, l’Europa inadempiente

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Nonostante l’Organizzazione mondiale della sanità ha raccomandato già nel 2006 misure stringenti ed efficaci contro il PM2,5. In una interrogazione del M5s, la Commissione risponde che «tiene conto della possibilità pratica di adottare un valore limite più ambizioso per il PM2,5, ma solo a partire dal 2020»

«Le nanopolveri stanno avvelenando i nostri figli. L’Organizzazione mondiale della sanità ha raccomandato già nel 2006 misure stringenti ed efficaci contro il PM2,5, ma in Europa non esistono limiti giornalieri». La Commissione, in una risposta all’interrogazione presentata dall’europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Piernicola Pedicini, risponde che «tiene conto della possibilità pratica di adottare un valore limite più ambizioso per il PM2,5, ma solo a partire dal 2020 con un ritardo di 14 anni rispetto alla raccomandazione dell’Oms».

Questo ritardo, sottolinea il parlamentare, è «inaccettabile perché ne va di mezzo la salute dei nostri cittadini».

Infatti, conclude Pedicini «i dati dell’Agenzia europea dell’Ambiente del 2015 dimostrano che se l’Europa adottasse i limiti raccomandati dall’Oms, come richiesto dal Movimento 5 Stelle, si salverebbero 144.000 vite l’anno e si determinerebbe un risparmio di 45 miliardi di euro l’anno nel settore della salute con vantaggi ambientali considerevoli».

(Fonte Efdd Group in the European Parliament, Movimento 5 stelle Europa)