L’estinzione procede a ritmi elevati

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17.291 specie, delle 47.677 specie valutate, sono minacciate di estinzione. Di tutte le specie a noi note: il 21% dei mammiferi, il 30% degli anfibi, il 12% degli uccelli, il 28% dei rettili, il 37% dei pesci d’acqua dolce, il 35% degli invertebrati e il 32% di tutte le gimnosperme (Conifere e Cycas)

L’ultimo aggiornamento della Lista Rossa dell’Iucn (International Union for Conservation of Nature, Unione internazionale per la Conservazione della Natura) delle Specie minacciate dimostra che 17.291 specie, delle 47.677 specie valutate, sono minacciate di estinzione.

La Lista Rossa delle Specie minacciate (o La Lista Rossa Iucn) è la fonte d’informazione più completa sullo stato globale di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo. Essa si basa su un sistema oggettivo per valutare il rischio di estinzione di una specie e le azioni di conservazione da adottare.

I risultati rivelano che in relazione a tutte le specie ormai note 21% di tutti i mammiferi, il 30% di tutti gli anfibi, il 12% di tutti gli uccelli, e il 28% dei rettili, 37% dei pesci d’acqua dolce, il 35% degli invertebrati e il 32% di tutte le gimnosperme (Conifere e Cycas) sono minacciati di estinzione.

Jane Smart, responsabile della Iucn Biodiversity conservation group (Gruppo dell’Iucn per la conservazione della biodiversità), dichiara che le prove sulla gravità della crisi dell’estinzione si stanno accumulano: «a gennaio inizierà l’Anno internazionale della biodiversità. E secondo le ultime analisi della Lista Rossa dell’Iucn, sarà impossibile limitare la perdita di biodiversità nel 2010 come prevedeva l’obiettivo. Ora è arrivato il momento per i governi di occuparsi seriamente della salvaguardia delle specie».

Delle 5.490 specie di mammiferi al mondo, 79 sono «estinte» o «estinte in natura», con 188 specie «gravemente minacciate di estinzione», 449 «minacciate di estinzione» e 505 «vulnerabili».

Il «Voalavo Orientale» (Voalavo antsahabensis) appare sulla lista rossa per la prima volta nella categoria «in pericolo». Il Voalavo è un roditore, endemico del Madagascar,che si trova soltanto nelle foreste  montane tropicali minacciato dai tagli degli alberi e gli incendi dovuti all’agricoltura.

Ora ci sono 1.677 specie di rettili nella Lista rossa Iucn, con 293 aggiunte quest’anno. In totale, 469 sono minacciate di estinzione e 22 sono già estinte o estinte in natura.

È stata inclusa nella Lista Rossa una specie di varano facente parte delle specie endemiche delle Filippine, il Panay Monitor(Varanus mabitang), che è altamente specializzata, e che è in pericolo. Essa è minacciata dalla perdita di habitat dovuta all’agricoltura ed è anche braccato dall’uomo per i prodotti alimentari.

La lucertola dalla coda a vela delle Filippine(Hydrosaurus pustulatus) invece entra nella categoria vulnerabile ed è minacciata anche da una perdita di habitat. Le larve sono raccolte in larga quantità, sia per il commercio di animali da compagnia e per il consumo locale.

Dalla Lista Rossa Iucn risulta che 1.895 delle 6.285 specie di anfibi del pianeta sono in pericolo di estinzione. Queste cifre rendono questo gruppo il più a rischio. Di queste specie, 39 sono già estinte o estinte in natura, 484 sono gravemente minacciate di estinzione, 754 sono minacciate di estinzione e 657 sono vulnerabili.

Il rospo dello Spray (Nectophrynoides asperginis) endemico delle gole del Kihansi in Tanzania è gravemente minacciato di estinzione ed estinto in natura. In passato era presente in natura con una popolazione di almeno 17mila esemplari.

Il declino è stato causato dalla costruzione di una diga a monte delle cascate Kihansi che ha rimosso il 90%del flusso originale di acqua alla gola. A peggiorare al situazione è stata una malattia letale, la Chitridiomicosi, causata da un fungo il cui nome scientifico è Batrachochytrium dendrobatidis. Questo fungo, il chitridio, definito killer è stato scoperto solo nel 1999, è attualmente in rapida diffusione in sei continenti. Questo fungo ha colpito molte specie di anfibi. E tutti i tentativi di debellarlo sono finora falliti.

Delle 12.151 piante nella Lista Rossa Iucn, 8.500 sono a rischio di estinzione, con 114 già estinte o estinte in natura.

La regina delle Ande la Titanca(Puya raimondii) è stata esaminata e resta nella categoria in pericolo. È endemica delle Ande e del Perù, produce i semi solo una volta ogni 80 anni prima di morire. I cambiamenti climatici potrebbero distruggere la sua capacità di fiorire.

Ora ci sono 7.615 di specie di invertebrati nella Lista Rossa di quest’anno, 2.639 delle quali sono minacciate di estinzione.

Gli scienziati inoltre hanno aggiunto 94 specie di molluschi, portando il numero totale a 2.306, di cui 1.036 sono a rischio.

Tutte le sette lumache di acqua dolce dal Lago Dianchi nella provincia dello Yunnan, in Cina, sono inserite nella nuova Lista Rossa Iucn e tutte sono minacciate.

Insieme ci sono anche 13 specie di pesci d’acqua dolce provenienti dalla stessa zona, di cui 12 sono minacciate. Le cause principali  sono l’inquinamento, introduzione di specie ittiche e il sovrasfruttamento. Nella lista rossa ci sono quindi 3.120 pesci d’acqua dolce, 510 specie in più rispetto allo scorso anno.

Di queste 1.147 specie sono minacciate d’estinzione.

«Le creature che vivono in acqua dolce sono state a lungo trascurate. Quest’anno abbiamo aggiunto anche un gran numero di essi alla Lista Rossa Iucn, confermando gli alti livelli di pericolo per questi animali d’acqua dolce e di molte piante. Questo riflette lo stato delle nostre preziose risorse idriche. Ora c’è l’urgenza di proseguire il nostro sforzo, ma soprattutto iniziare a utilizzare queste informazioni per muoversi verso un utilizzo oculato delle risorse idriche», ha spiegato Jean-Christophe Vie, vice capo della Iucn.

Craig Hilton-Taylor, direttore della Unità Lista Rossa Iucn dichiara che «questi risultati sono solo la punta di un iceberg. Siamo solo riusciti a valutare 47.663 specie finora, ci sono molti altri milioni di specie che potrebbero essere in grave pericolo. So per esperienza però che per la conservazione delle specie non bisogna aspettare che le specie siano seriamente in pericolo per iniziare a salvarle». (S. P.)