Un portale geologico per tutti

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Di mappatura digitale sulla geologia del territorio, per scopi tecnici (come evitare frane, ecc.) ma anche a scopo ludico (dove costruire la propria casa, se la zona dove abitiamo è adatta alla viticoltura, ecc.)

Spiegare ai cittadini una scienza complessa come la geologia e i suoi molti legami con la vita quotidiana è l’ambizioso obiettivo del portale «OneGeology-Europe», progetto nato da una costola dell’ormai famoso «Google geologico planetario» on line dal 2008, che realizza la mappatura digitale alla scala 1:1.000.000 del suolo e del sottosuolo continentale, per la prima volta con un linguaggio unico in tutta l’Europa.

«OneGeology-Europe», infatti, non serve solo agli addetti ai lavori per studiare come evitare drammi oggi attuali come le frane e il dissesto idrogeologico, ma è utile a tutti per fini pratici, perché permette di sapere ad esempio come e dove costruire la propria casa, o per motivi più ludici, in quanto aiuta a scoprire se la zona dove abitiamo è adatta alla viticoltura, quanto è ricca di tartufi e funghi e perché le architetture delle nostre città sono realizzate in un certo modo e con determinati materiali.

Questo e altro si può verificare in questi giorni presso il Palazzo Ducale di Genova, al «Festival della Scienza», nel laboratorio OneGeology-Europe, dove esperti geologi dell’Ispra(Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), oltre a spiegare il funzionamento del nuovo portale europeo e le sue principali differenze con quello planetario, guidano i visitatori durante la navigazione sulle mappe mondiali e forniscono, in anteprima, un assaggio di quelle del nostro continente, col quale è attualmente possibile conoscere il tipo di rocce e materiali che si trovano sotto le nostre città.

Perché è così importante rendere accessibili a tutti le informazioni su suolo e sottosuolo?

Non è un mistero che la presenza di un gas radioattivo come il Radon possa provocare sul territorio una forte incidenza di tumori all’apparato polmonare, per cui la geologia può utilmente suggerire di non costruire su territori vulcanici o sul tufo, dove si trovano particolari concentrazioni di questo gas, o quantomeno di non vivere ai piani bassi e a contatto con il terreno. Il Radon, infatti, tende a ristagnare nei piani inferiori degli edifici e nelle cantine, mettendo a rischio la salute di chi li abita, come è stato verificato nel viterbese e in alcune zone della Campania: in Inghilterra, il Bgs(British geological survey), ha anche realizzato uno studio puntuale sul legame tra l’incidenza dei tumori e la presenza del gas, individuando le zone più a rischio nel Paese.

Passando ad argomenti meno drammatici, grazie al portale «OneGeology-Europe» possiamo individuare come le rocce che stanno sotto di noi influenzino il gusto e la qualità di ciò che mangiamo e soprattutto beviamo. I vini migliori si coltivano su terreni sabbiosi o vulcanici, come nei Castelli romani, le Langhe o la zona alle pendici dell’Etna, mentre la qualità e il gusto della birra sono fortemente condizionati dall’acqua usata per produrla, che spesso viene da falde locali della regione dov’è prodotta: ne è un esempio la birra Ale (amara) prodotta in alcune aree della Gran Bretagna, il cui gusto inconfondibile deriva tradizionalmente dall’uso di un’acqua a forte concentrazione di calcio e solfati, presente in quei territori. La struttura del sottosuolo fornisce anche indicazioni su  dove andare a cercare un prodotto pregiato come, ad esempio, il tartufo bianco.

«Informare cittadini e governanti rientra nei doveri del geologo» ha spiegato il segretario generale di Eurogeosurveys Luca Demicheli durante il convegno di presentazione.

Il Servizio geologico d’Italia, che oggi è all’interno dell’Ispra, è uno dei più antichi al mondo ed opera con grande competenza distinguendosi anche in campo internazionale. Un’informazione più efficace è l’obiettivo del nuovo portale, che ambisce a costruire i presupposti per una politica europea consapevole dei meccanismi legati alla fragilità del territorio e all’effettiva disponibilità presente e futura di materie prime e altre risorse naturali, in primo luogo l’acqua.

Durante il convegno di presentazione si è parlato anche dei parchi liguri, della loro struttura geologica e di quella della regione, che per l’Assessore al Patrimonio Naturalistico, Caccia e pesca della Provincia di Genova,Renata Briano, è «di eccellenza,in quanto punto di cerniera fra le Alpi e gli Appennini. Una risorsa da potenziare al meglio, anche attraverso nuovi strumenti come il portale OneGeology-Europe. Un ruolo importante è giocato dai Parchi: in Liguria, ad esempio, il Parco del Beigua ha visto riconosciuta la caratteristica di geoparco, mentre il Parco dell’Aveto gestisce la Miniera di Gambatesa e il centro visite ad essa collegato».

«Conoscere la geologia di un territorio – ha detto Bruno Soracco, Direttore generale dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente in Liguria, a margine dell’evento – vuol dire comprendere le origini del posto in cui siamo e anche le dinamiche di evoluzione della sua morfologia. Frane, alluvioni, terremoti non sono episodi casuali, ma elementi connaturati con le specifiche del territorio. Monitorarlo, studiarlo e conoscerlo sono attività su cui Arpal esercita il suo ruolo tecnico e può dare un contributo concreto».

Al convegno di presentazione hanno inoltre preso parte il Direttore delle Operazioni del servizio geologico britannico e coordinatore del progetto OneGeology, Ian Jackson, il Responsabile del Servizio geologico della regione Liguria, Renzo Castello, e ilDirettore del Parco naturale regionale del Beigua (Beigua Geopark), Maurizio Burlando.

(Fonte Ispra Ambiente)