Il mercato è pronto per la green economy

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Gli italiani si dichiarano virtuosi nei comportamenti ecologici, soprattutto in casa, ma non si tocchi l’automobile, destinata a essere sempre più «verde».La ricerca dell’Ispo illustrata da Renato Mannheimer

Presentata oggi nel corso del Forum Mobilitytech a Milano, la ricerca «I cittadini e la green economy» promossa da GreenValue, condotta da Ispo e illustrata dal prof. Renato Mannheimer.

Cittadini modello dentro le mura di casa. In ambito domestico oltre l’80% dichiara di usare tecnologie verdi e mettere in pratica comportamenti ecologici; la gente oggi è culturalmente pronta a contribuire individualmente alla sfida ambientale. Purtroppo questo ottimismo non vale in tutti casi. Fuori dalle mura domestiche, quando si tratta di trasporti, l’auto resta fondamentale, anche se in città, negli spostamenti brevi, fino al 50% degli intervistati afferma di utilizzare altri mezzi. Diciamo che lo dichiara, nella realtà i dati statistici Istat sulle scelte modali dei trasporti evidenziano mediamente un uso di mezzi pubblici e biciclette che non va oltre il 30-35% (a seconda della città).

In generale quindi, oggi il mercato attende con entusiasmo prodotti e servizi «green», a costi possibilmente non superiori a quelli attuali. Questo vale sia sui prodotti quali elettrodomestici e beni di largo consumo, sia ancor più nel settore dei trasporti, dove oltre il 90% degli italiani afferma di tenere in considerazione il valore ecologico di un veicolo nella scelta d’acquisto.

«La ricerca sulla “green economy” – afferma Carlo Iacovini, Presidente di GreenValue – ha confermato quella sensazione ormai diffusa che vede l’ecologia come un valore proprio del vissuto comune. Non siamo più di fronte a baluardi politici o demagogici, ma piuttosto alla consapevolezza che l’attenzione all’ambiente si concretizza in comportamenti individuali, sviluppo economico e scelte politiche. Tre le azioni da intraprendere:

1) Sostenere le abitudini virtuose degli individui attraverso campagne di “sustainable behaviour management”(già attuate da governi locali in paesi anglosassoni e in ambito trasporti),

2) Diffondere le competenze di ecomanagement nel mondo delle imprese e della politica (con programmi formativi di alta specializzazione promossi dalle Università),

3) Promuovere un “think tank” tematico sul concetto di “green city” per definire, con il contributo delle massime competenze del settore, il modello urbano di “città verde”, in termini di urbanistica, trasporti, e ambiente».

La ricerca

Alcuni Focus della ricerca condotta dall’Istituto Ispo del prof. Renato Mannheimer su un campione rappresentativo della popolazione italiana.

Green economy e formazione: il 92% degli intervistati ritiene necessario integrare economia con ambiente, soprattutto investendo nelle tecnologie, elemento che ci aiuterà a uscire dalla crisi. La formazione di nuove figure professionali è indicata come decisiva dall’84% degli intervistati. I giovani e i laureati sono i più consapevoli del ruolo/funzione della formazione. Tra le figure più accreditate: l’ecomanager, evoluzione moderna di ciò che sono stati gli Energy manager (negli anni 80/90) e i mobility manager sviluppati nell’ultimo decennio.

Inquinamento e traffico: gli scarichi industriali sono riconosciuti come la causa principale dell’inquinamento urbano, seguiti da traffico e dall’uso privato delle automobili. Basta con provvedimenti di restrizione, per gli intervistati occorre puntare a investimenti su trasporto pubblico e infrastrutture metropolitane.

In casa tutti ambientalisti: dentro le mura domestiche l’86% del campione intervistato afferma di utilizzare prodotti ecologici (tipo lampade a basso consumo) e adottare comportamenti “sostenibili” (spegnere le luci, riscaldamento non eccessivo). La percentuale dei virtuosi scende al 50% quando si tratta di spostamenti urbani a corto raggio, dove l’auto resta preferita, anche se il 60% cerca anche di guidare ecologico.

Ok agli acquisti verdi, non più solo nelle aziende: anche quando si tratta di effettuare acquisti, la sensibilità ambientale diventa fattore di scelta. Oltre il 50% degli intervistati dichiara di voler conoscere le modalità di produzione dei beni e di preferire prodotti ecologici, soprattutto nel settore dell’automobile, dove l’86% afferma di voler tenere in considerazione gli aspetti legati all’ambiente.

(Fonte Mobilitytech, ufficiostampa@mobilitytech.it)