La produzione di tabacco utilizza oltre 22 miliardi di tonnellate di acqua ogni anno, immettendo nell’atmosfera circa 84 milioni di tonnellate di biossido di carbonio. Il report dell’Oms è stato reso pubblico nel corso di una riunione dei 181 Paesi che hanno firmato il trattato sul controllo del tabacco, formalmente noto come Convenzione Quadro per il controllo del tabacco
I funzionari della salute affermano che fumare non solo uccide circa 7 milioni di persone ogni anno, ma ha un impatto devastante sull’ambiente contribuendo alla deforestazione, all’impoverimento di acqua e suolo, e all’acidificazione.
«Il danno all’ambiente si verifica lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti del tabacco a causa della deforestazione, dell’inquinamento delle acque causato dall’uso dei pesticidi e dei rifiuti di sigarette», ha dichiarato la dottoressa Vera Luiza da Costa e Silva, che gestisce il segretariato del trattato di controllo del tabacco dell’Oms.
Secondo lo studio, commissionato dal segretariato all’Imperial College di Londra, la produzione di tabacco utilizza oltre 22 miliardi di tonnellate di acqua ogni anno, immettendo nell’atmosfera circa 84 milioni di tonnellate di biossido di carbonio. Inoltre, lo studio afferma che la coltivazione del tabacco ostacola lo sviluppo economico. In termini di emissioni globali, l’agricoltura del tabacco rappresenta 0,2%.
«Il tabacco ha una resa inferiore e richiede più input da parte degli agricoltori rispetto a molte altre colture agricole», hanno affermato gli autori. Hanno citato l’esempio dello Zimbabwe, dove un ettaro di terra produce solo una tonnellata di tabacco, rispetto a 19 tonnellate di patate.
Quasi tutto il tabacco del mondo proviene da Paesi in via di sviluppo. I primi dieci produttori includono Paesi a basso reddito che sono importatori netti di cibo, come lo Zimbabwe e il Malawi.
In Cina, il Paese che consuma più sigarette al mondo, ogni anno vengono prodotte 2,5 trilioni di sigarette utilizzando milioni di tonnellate di acqua e migliaia di miglia quadrate di terra arabile. Allo stesso tempo, la Cina sta vivendo una grave carenza d’acqua e quasi 134 milioni di persone soffrono di denutrizione.
«L’impatto ambientale del fumo di sigarette aggiunge significative pressioni alle risorse sempre più scarse del pianeta e agli ecosistemi fragili», ha affermato il professor Nick Voulvoulis, del Center for environmental policy dell’Imperial College, che ha collaborato alla stesura del rapporto.
Il report dell’Oms richiede una serie di azioni per affrontare i problemi, che includono la raccolta di più dati, la promozione di investimenti sostenibili, la garanzia che il costo ambientale del tabacco sia incluso nel prezzo finale, e che l’industria si assuma la responsabilità per l’intero ciclo di vita dei suoi prodotti. Aggiunge anche che i coltivatori di tabacco dovrebbero ottenere assistenza per passare a colture alternative.
Gli esperti hanno calcolato che una persona singola che fuma un pacchetto di 20 sigarette al giorno per 50 anni è responsabile di 1,4 milioni di litri di esaurimento idrico. Nicholas Hopkinson, uno degli autori del rapporto, ha affermato che le sigarette dovrebbero essere considerate un «prodotto non etico», visto il suo costo per l’ambiente.
Cristina Di Leva