L’Associazione esprime preoccupazione per i feriti e morti già rilevati in questa prima fase di stagione venatoria
L’«Associazione vittime della caccia», come ogni anno, continua quotidianamente la sua attività di monitoraggio per informare l’opinione pubblica sugli effetti negativi che accompagna la stagione della caccia e anche il suo impegno per bloccare qualsiasi tentativo ulteriore di liberalizzazione della caccia e di conferimento alle organizzazioni venatorie della gestione dell’intero territorio nazionale, come dichiara la presidente Daniela Casprini.
L’Associazione infatti dichiara che già con la pre-apertura (ovvero pochi giorni destinati a cacciare alcune specie) si sono verificati i primi incidenti gravi quali: feriti, morti, ma anche abusi contro le persone da parte di chi detiene un’arma da caccia.
Alcuni fatti di cronaca avvenuti dal 3 settembre (giorno della pre-apertura rilevati dall’Associazione:
– A Comiso, in Sicilia, già il primo giorno (3 settembre) un cacciatore 37enne è stato ferito da un compagno di battuta al torace e al viso;
– Sempre in Sicilia, a Butera (Caltanissetta) il 9 settembre un cacciatore di soli 23 anni di Licata è morto per il colpo di fucile alla gola sparato da un altro cacciatore;
– A Recoaro (Vicenza), il 6 settembre, in circostanze ancora da chiarire, un 44enne con la passione venatoria è stato trovato cadavere in un bosco, ucciso da un colpo di fucile da caccia;
– A Sant’Antonio, il 7 settembre, in provincia di Ravenna, una scarica di pallini di piombo investe in pieno volto da distanza ravvicinata una povera donna di 46 anni ferendola molto gravemente;
– Il 9 settembre, in provincia di Brindisi, un agricoltore di 45 anni viene ucciso con due colpi d’arma da caccia diretti al volto in circostanze ancora da appurare;
– Sempre il 9 settembre alle 8 di mattina, a Mirto (Cosenza) un uomo di 32 anni, fermo ad un semaforo sulla statale 106 Jonica, viene colpito alla testa da un fucile da caccia: è in coma.
Ma non solo…
– Il 9 settembre una ragazzina di 16 anni di Spoleto è morta maneggiando il fucile da caccia del padre in casa.
– Il 10 settembre, Giuseppe Vitale, il bambino di 12 anni colpito da un fulmine nelle campagne tra Caltanissetta e Riesi condotto da due adulti nelle battute di caccia di questa tragica pre-apertura siciliana.
Daniela Casprini dichiara «evidentemente si vuole sottostimare la gravità di questo inarrestabile stillicidio che ogni anno (vedasi i dati di morti e feriti sul sito www.vittimedellacaccia.org) aggiunge sempre più vittime e più in generale, dai fatti di cronaca che emergono, conferma le tante altre situazioni in cui solo per puro caso persone inermi non sono state colpite. Non di meno, queste ultime, vittime di fatto della furia prevaricatrice di chi detiene un’arma da caccia, arrogandosi il potere di vita o di morte non solo sugli animali ma anche sulle persone».
La presidente continua dicendo che «Purtroppo quanto si muove in regioni come Lombardia, Toscana ed altre, aumenta rammarico e preoccupazione visto che i contenuti normativi sia in termini di deroghe che in leggi regionali ex novo hanno già accolto gli stravolgimenti e le forzature contenute nel testo in discussione al Senato. Di certo, con questa situazione, si moltiplicherà lo sforzo delle Associazioni già impegnate a livello istituzionale e consapevoli che ogni ulteriore forzatura dei cacciatori accrescerà la ribellione dei cittadini stanchi di subire la l’arroganza e la minaccia di gente armata».
(Fonte Associazione vittime della caccia)