Avevano abbordato la nave che trasporta olio di palma di Wilmar, il principale operatore commerciale. Tra il 2015 e il 2017, 22 fornitori di olio di palma di Mondelēz, tra cui Wilmar, hanno distrutto oltre 70.000 ettari di foresta pluviale nel Sud-Est Asiatico. Questi fornitori sono stati accusati anche di sfruttamento del lavoro minorile, sfruttamento dei lavoratori, deforestazione illegale, incendi dolosi e accaparramento di terre
Sei attivisti di Greenpeace, che hanno abbordato una nave che trasporta olio di palma proveniente dall’Indonesia e diretta in Europa, sono stati arrestati e sono attualmente detenuti in una delle cabine della Stolt Tenacity nei pressi del Golfo di Cadice, nell’Oceano Atlantico. La Stolt Tenacity, lunga 185 metri, trasporta olio di palma di Wilmar, il principale operatore commerciale. Prima di essere arrestati, gli attivisti hanno aperto uno striscione con la frase «Drop Dirty Palm Oil», per chiedere a Wilmar di non commerciare più olio di palma prodotto a discapito delle foreste e dei diritti umani.
Wilmar è un importante fornitore della multinazionale statunitense Mondelēz, che utilizza olio di palma in molti dei suoi prodotti più noti, tra cui i biscotti Oreo e i cracker Ritz. Una recente indagine di Greenpeace ha rivelato che, tra il 2015 e il 2017, 22 fornitori di olio di palma di Mondelēz, tra cui Wilmar, hanno distrutto oltre 70.000 ettari di foresta pluviale nel Sud-Est Asiatico. Questi fornitori sono stati accusati anche di sfruttamento del lavoro minorile, sfruttamento dei lavoratori, deforestazione illegale, incendi dolosi e accaparramento di terre.
«Distruggere le foreste pluviali per produrre olio di palma è inaccettabile. Questa produzione indiscriminata sta alimentando una crisi climatica che ha impatti a livello globale e sta distruggendo l’habitat di animali rari come gli oranghi. Mondelēz e le altre multinazionali che acquistano olio di palma da Wilmar devono sospendere le relazioni commerciali con questo fornitore fino a quando non sarà in grado di dimostrare che l’olio di palma che vende non è prodotto a discapito dalle foreste», ha detto Martina Borghi, campagna foreste di Greenpeace Italia.
Tra il 2010 e il 2015 numerose multinazionali si sono impegnate a eliminare dalla propria catena di approvvigionamento, entro il 2020, olio di palma collegato a deforestazione, distruzione delle torbiere e violazione dei diritti dei lavoratori e delle comunità locali. Nonostante ciò, la distruzione delle foreste pluviali indonesiane a causa dell’espansione delle piantagioni di palma da olio non ha mostrato alcun segno di rallentamento.
«Vengo dall’Indonesia. Ho assistito all’impatto devastante della deforestazione causata dalla produzione indiscriminata di olio di palma. Ho visto le nostre città soffocate da una densa nube di ceneri e fumo a causa degli incendi. Oggi sono qui per inviare un messaggio a Mondelēz: l’olio di palma di Wilmar è sporco e sta distruggendo le nostre foreste», ha detto Waya Maweru, climber di Sulawesi, Indonesia.
Greenpeace sta chiedendo alle aziende di rispettare e far rispettare ai propri fornitori gli impegni presi per fermare entro il 2020 la distruzione delle foreste.
(Fonte Greenpeace)