La nuova tangenziale ovest fermata dai contadini

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Albairate, Cassinetta di Lugagnano, Cisliano, Cusago e Ozzero: il distretto rurale milanese si ribella al consumo di territorio e si autoconvoca chiamando a raccolta organizzazioni e società

La campagna del Magentino e dell’Abbiatense, tenuta insieme dai due parchi regionali del Ticino e Agricolo Sud Milano, è diventata una terra da espugnare da parte dei fautori del grande salto autostradale lombardo: è qui infatti che la Regione vorrebbe veder crescere un nuovo sistema di carreggiate e megasvincoli che «assomiglia» ad una nuova tangenziale ovest ma in realtà è una promessa di cemento.

I piccoli centri agricoli di questo territorio non sono di questo avviso: essi sono da sempre e giustamente gelosi della propria campagna, custodita e manutenuta con cura nella consapevolezza che questo patrimonio, la straordinaria bellezza e le produzioni di un paesaggio che si spinge fino alle porte del capoluogo milanese, rappresenta l’origine e il futuro di un benessere che ora è minacciato dal «mostro d’asfalto»: il collegamento stradale tra Boffalora e Baggio, opera di caratteristiche autostradali nel tratto che collega Albairate alla tangenziale milanese, giustificata a fine anni 90 come stravagante opera di accesso all’aerostazione di Malpensa.

In realtà si tratta di 32 km di asfalto che con Malpensa non hanno nulla a che fare, ma che sono destinati a drenare traffico da tutta l’area magentino-abbiatense e perfino dall’autostrada Milano-Torino, per riversarlo su un nuovo megasvincolo autostradale previsto a Milano, tra i quartieri Baggio e Muggiano. Ai nastri stradali si aggiunge un numero impressionante di svincoli, uno ogni 2 km, ciascuno destinato a rendere appetibile il territorio per le operazioni di speculazione immobiliare, possibili grazie al fatto che questo quadrante della provincia milanese è ancora, in assoluto, quello meno cementificato: l’abbiatense ha una superficie urbanizzata pari al 10,7%, contro una media provinciale del 35,2% (fonte: Provincia di Milano), nonostante la vicinanza della nuova Fiera di Rho: tutti terreni liberi per nuove lottizzazioni servite da nuove strade? Parrebbe proprio questo il futuro a cui guarda il progetto di nuova infrastruttura: un grande nastro di centri commerciali e capannoni per industria e terziario al posto dei campi e delle risaie, un duplicato di quanto già avvenuto lungo la nuova vigevanese tra Trezzano e Corsico.

Legambiente non ci sta e ha già espresso le proprie critiche con la stroncatura del progetto definitivo: «un progetto di pessima qualità per un’opera di pesantissimo impatto ambientale, disegnato per scaricare sui quartieri ovest della città di Milano una impressionante mole di traffico: le previsioni parlano di 80.000 veicoli al giorno, ma noi temiamo possano essere molti di più quando automobilisti e conducenti di Tir si accorgeranno che questa superstrada permette loro di evitare pedaggi autostradali e code ai caselli della A4 tra Novara e Milano».

Ma la novità è che questa volta è il territorio che non ci sta: non ci stanno gli agricoltori, da tempo impegnati nel valorizzare le loro aziende, molte delle quali sono già diventate imprese agrituristiche e di vendita diretta di prodotti. Non ci stanno i pendolari, che da tempo chiedono interventi di miglioramento della viabilità e dei servizi di mobilità collettiva per il collegamento con Milano. E ovviamente non ci stanno gli ambientalisti e gli agguerriti «comitati No Tangenziale».

Soprattutto non ci stanno i sindaci dei piccoli comuni, che scendono in campo, anzi in cascina: e convocano un evento, una festa, nel piccolo borgo di Bestazzo, una frazione di Cisliano circondata da risaie e fontanili, per dire che no, loro un’autostrada che spezza la campagna proprio non la vogliono. Ci saranno i sindaci, domani, a difendere il loro territorio insieme a tante sigle di associazioni. Primi cittadini di amministrazioni virtuose, a cominciare da quella di Cassinetta di Lugagnano, il cui sindaco Domenico Finiguerra è anche alfiere del movimento «Stop al consumo di territorio», e che coerentemente ha voluto un PGT a crescita urbanistica zero; ci sarà il sindaco di Cisliano, un comune pioniere dell’energia solare, Emilio Simonini, che ha voluto la festa nel proprio comune, con il sindaco di Albairate, Luigi Tarantola, alla guida di un’amministrazione che ha investito molto sul recupero delle proprie tradizioni contadine; quello di Ozzero, Willie Chiodini…, e ancora quello di Cusago, Daniela Palazzoli, da poco insediatasi alla guida di un municipio che ha nella torre del proprio castello sforzesco un simbolo che non merita di essere imbrattato da nuove colate di cemento. Sindaci di diversi colori politici ma uniti dall’orgoglio di amministrare un territorio virtuoso nel suo forte carattere agricolo. Di sé stessi riconoscono di essere diventati «l’ultimo baluardo contro l’avanzata del cemento, la conurbazione che cancella paesaggi, storie e identità dei singoli paesi, la costruzione di grandi e costose infrastrutture che spesso non servono alla comunità». Come fare a non condividere questa sfida?

I numeri della superstrada

Lunghezza complessiva: 32,3 km, di cui un tratto a singola carreggiata (Ozzero-Albairate, 10,2 km), un tratto predisposto per la doppia carreggiata (Boffalora-Albairate, 10,1 km), un tratto a doppia carreggiata e doppia corsia (Albairate – Baggio, 12,1 km)

Traffico previsto: la punta di traffico è prevista tra Cusago e la Tangenziale Ovest: 80.000 veicoli equivalenti/giorno

Svincoli: in totale sono previsti 16 svincoli e innesti: uno ogni 2 km

Costo dell’opera: 480 milioni di euro, pari a 22 milioni/km di doppia carreggiata: da notare che i costi del progetto preliminare, secondo la delibera Cipe del gennaio 2008, erano valutati in complessivi 263 milioni. Dunque in un anno, nel passaggio dal preliminare al definitivo, i costi sono aumentati dell’85%, interamente a carico dello Stato (Anas)

Territorio «consumato» dall’infrastruttura (carreggiata e opere permanenti): 1.650.000 mq

Compensazioni ambientali «reali» (al netto delle mitigazioni): 120.000 mq di interventi di forestazione.

Il programma della festa

(Fonte Legambiente)