Si tratta del versante laziale della Zona di Protezione esterna del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Accolte le richieste di Enpa, Lac, Lav e Wwf: «Un passo importante per la sicurezza dell’orso marsicano, specie a rischio estinzione»
Con l’Ordinanza odierna della Terza sezione del Consiglio di Stato che ha riconosciuto la fondatezza del ricorso delle associazioni Enpa, Lac, Lav e Wwf, patrocinate dall’avvocato Valentina Stefutti, si mette finalmente una pietra tombale sul provvedimento della Regione Lazio che aveva aperto la caccia nel versante laziale della Zona di Protezione esterna del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Una bocciatura senza appello per la Regione che viene anche condannata al pagamento delle spese legali.
La Terza sezione del Consiglio di Stato da un lato sottolinea «la mancata sottoposizione del decreto del Presidente della Regione Lazio del 27 settembre 2018, n. T00220, al preventivo parere dell’Ispra (in violazione dell’art. 18, comma 4, della l. n. 157 del 1992), dall’altra evidenzia come sul piano della comparazione tra gli opposti interessi in gioco, che l’interesse pubblico, consistente nella speciale esigenza di proteggere l’habitat di una specie protetta, come l’orso bruno marsicano, in zone limitrofe al Parco nazionale di Abruzzo, deve ritenersi senza dubbio prevalente sulla pretesa regionale di garantire più spazi e più occasioni di prelievo alla comunità di cacciatori nell’esercizio dell’attività venatoria» (come si è già rilevato nel decreto presidenziale n. 5564 del 22 novembre 2018).
L’ordinanza del Consiglio di Stato è estremamente importante perché vieta l’attività venatoria in una delle aree fondamentali per la tutela dell’orso bruno marsicano, specie a rischio estinzione, di cui poche settimane fa sono morti 3 individui (una madre con due cuccioli) sui circa 50 rimasti in vita, caduti in una vasca per la raccolta dell’acqua piovana non adeguatamente protetta, simbolo del mancato controllo a tutti i livelli proprio nelle Zone di Protezione esterna del Parco. La caccia verso altre specie è un problema per l’orso, sia per le possibili uccisioni «involontarie», sia per il grave disturbo che reca alla specie.
(Fonte Wwf)