Gli incendi gestiti via satellite

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Questo risulta un fattore cruciale per la salute e la salvaguardia ambientale e il telerilevamento offre nuove opportunità per la gestione di questo tipo di emergenza

A Matera da domani e fino al 5 si terrà il VII workshop internazionale sulle «tecnologie di remote sensing per il controllo degli incendi», organizzato dall’Istituto di metodologie per l’analisi ambientale (Imaa) del Consiglio nazionale delle ricerche di Potenza, in collaborazione con l’università spagnola di Alcalá e l’Agenzia spaziale europea (Esa).

Su questo argomento gli studiosi del settore si confronteranno sulla gravità degli incendi che ogni anno colpiscono a livello mondiale circa 350 milioni di ettari di territorio, con danni a proprietà e mezzi di sostentamento.

E senza tralasciare che gli incendi boschivi contribuiscono al riscaldamento globale, all’inquinamento, alla desertificazione ed alla perdita di bio-diversità.

Il controllo degli incendi risulta quindi un fattore cruciale per la salute e la salvaguardia ambientale e, in tal senso, il telerilevamento da satellite offre nuove opportunità per la gestione di questo tipo di emergenza.

«Le sessioni previste nell’ambito del workshop saranno dedicate alla pianificazione e gestione antincendio, alla stima del rischio, al monitoraggio del fuoco in tempo reale, alla valutazione dei danni per il ripristino della vegetazione post-incendio», dice Rosa Lasaponara, ricercatrice Imaa-Cnr e chair del workshop.

Sarà presentata una mappa delle aree percorse dal fuoco

Tra i progetti di maggiore interesse a livello nazionale, sarà presentata una mappa delle aree percorse dal fuoco nei parchi nazionali in Italia, realizzata dall’Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente del Cnr (Irea-Cnr). «Nel quadro di un progetto del ministero dell’Ambiente (Direzione protezione natura) è stata costruita una base-dati dei perimetri delle aree bruciate nei parchi nazionali italiani» – spiega Pietro Alessandro Brivio, ricercatore Irea-Cnr e coordinatore del progetto – Per il periodo 2001-2005 sono state acquisite ed elaborate circa 500 immagini satellitari Aster e Spot. In questo quinquennio le aree bruciate mappate coprono più di 5000 ettari e i parchi più colpiti sono quelli dell’Italia meridionale. Le mappe delle aree bruciate sono state messe a disposizione attraverso un Web map service (Wms) sul geo-portale dell’Irea e sul portale cartografico nazionale del ministero dell’Ambiente».

Lasaponara evidenzia l’impegno dell’Imaa-Cnr nell’utilizzo della tecnologia satellitare per l’identificazione delle aree più suscettibili al fuoco ormai da diversi anni, con particolare attenzione per i siti archeologici in aree verdi. E afferma che «il convegno sarà l’occasione per presentare alcune mappe di “rischio incendio” che riguardano la città di Matera, patrimonio dell’Unesco».

La conferenza, che ha avuto il patrocinio del Consiglio dei ministri, prevede la partecipazione di studiosi e ricercatori dei principali organismi scientifici internazionali come dei maggiori esperti della protezione civile nazionale e del corpo forestale nazionale italiano.

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(Fonte Cnr)