Parte degli animali sono stati trovati nell’auto morti e gran parte nell’abitazione di due uomini denunciati a piede libero
Oggi sono stati rinvenuti, nella Locride, a cavallo fra le provincie di Reggio Calabria e Catanzaro, 200 ghiri catturati illegalmente.
Parte degli animali già morti sono stati trovati all’interno dell’auto fermata dai Forestali sulla montagna di Stilo e la gran parte nell’abitazione di due uomini, padre e figlio, denunciati a piede libero per detenzione illegale dei 200 ghiri. All’interno dell’abitazione, durante la perquisizione, le sono stati ritrovati alcuni esemplari già congelati e destinati ad uso alimentare, e le trappole utilizzate per la cattura dei mammiferi.
Il consistente ritrovamento è avvenuto nell’ambito dei servizi predisposti dal Comando provinciale del Cfs, svolti sul territorio finalizzati al contrasto del fenomeno di bracconaggio da parte del personale del Corpo forestale dello Stato in servizio presso i Comandi della stazione di Stilo, Caulonia, S. Caterina dello Ionio e del Nucleo investigativo di polizia ambientale di Reggio Calabria.
L’operazione è il risultato di una paziente attività di appostamento, perlustrazione e controllo svolta dal personale forestale nei boschi di leccio che vegetano sulle montagne della cittadina di Stilo.
Il ghiro
Il Glis glis, il ghiro, è un piccolo mammifero roditore che vive nei boschi di leccio e castagno e nei frutteti del versante ionico reggino. La specie, protetta dalla normativa a tutela della fauna selvatica, è a rischio di estinzione per la caccia illegale, esercitata soprattutto con l’uso di trappole e per il fenomeno degli incendi boschivi che provoca la distruzione dell’habitat in cui il ghiro vive e si riproduce. Per reprimere questa forma di caccia illegale il Comando provinciale del Cfs di Reggio Calabria predispone periodicamente servizi che interessano tutta la fascia ionica collinare e montana dove questo tipo di illecito è maggiormente diffuso.
(Fonte Corpo forestale dello Stato)