Iniziativa dal basso per ripristinare il tessuto civile

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Diamante Calabria
Una veduta di Diamante in Calabria
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Chiamata per i comuni della Magna Grecia. Un convegno fondativo che punta a creare un network che raccolga esperienze amministrative e municipaliste per iniziare a costruire una nuova rotta per le città soffocate da anni di crisi permanente

Il 23 febbraio a Diamante (Cosenza), si svolgerà il convegno «Magna Grecia, Vivi con noi», Calabria/Basilicata.

Questo convegno ha una valenza orientativa per creare un sistema sociopolitico ed economico parallelo a quello in atto che non funziona e per attuarsi l’unica strategia possibile sarebbe il micro visto sia nelle municipalità dei paesi più piccoli sia nelle città più grandi.

La gestione micro si potrebbe attuare dividendo la città in tanti rioni con popolazione residente mediamente di tremila abitanti; in questo modo si possono promuovere e garantire le attività, le relazioni sociali, la crescita culturale del territorio, la soddisfazione dei bisogni dei cittadini e l’organizzazione dei servizi.

La partecipazione dei cittadini al governo della città si può organizzare attraverso la programmazione di riunioni periodiche (almeno 20 volte l’anno) per discutere sulle varie problematiche per il bene comune.

Un progetto politico di tal fatta sta sia nelle capacità dei sindaci che dovranno essere non solo amministratori ma coordinatori e anche imprenditori per il bene comune dei propri concittadini sia nella volontà di questi ultimi di vivere insieme e costruire da sé il proprio destino e quello dei figli.

Oggi grazie a internet, il più grande strumento di empowerment, tutti possono comunicare, organizzarsi integralmente per la gestione di propri tempi e delle attività possibili liberi dalle grosse distribuzioni che bloccavano iniziative autonome.

L’Italia è un territorio a profonda vocazione turistica, con monumenti e bellezze paesaggistiche uniche al mondo, con scorci di storia e di natura che rappresentano un patrimonio culturale inestimabile. Tutto questa bellezza è a disposizione di tutti i popoli della Terra. Siamo però consapevoli che, fino a ora, questa immensa ricchezza non sia stata sfruttata intelligentemente: si è preferito, attraverso una politica miope e di breve respiro, saccheggiare la nostra storia piuttosto che utilizzarla consapevolmente. Dobbiamo ripensare l’idea di turismo, privilegiando un approccio diverso, basato sulla condivisione, non solo di spazi ma anche di idee e culture, storia e tradizioni popolari.

La base di questo grande cambiamento sarà l’empowerment, al fine di diffondere e affermare valori universali quali il rispetto e la pace fra i popoli. Il nostro turista si trasforma così in un importante ambasciatore di dialogo interculturale e il turismo diventa un consapevole strumento di conoscenza per superare le barriere e gli stereotipi delle società.

Sta quindi nascendo un vasto movimento, dal basso, che punta a creare un network che raccolga esperienze amministrative e municipaliste per iniziare a costruire una nuova rotta per le città soffocate da anni di crisi permanente.

La povertà, le disuguaglianze e la devastazione ambientale continuano a crescere ogni giorno e a farne le spese sono le città e i suoi abitanti.

Attraverso questo sistema, basato sul micro, sui quartieri, gli organizzatori pensano di ricostruire dei rapporti sociali positivi, risvegliare l’umanità dentro di noi quelle relazioni che si creano nei piccoli comuni: si avrebbe così il negozio di fiducia sotto casa, la piazza dove poter socializzare, riallacciando quei fili comunicativi che tendono a sfilacciarsi nell’omologazione della massa. Tornando a sentire nostra la città sarà più facile anche prendersene cura e mantenerla pulita: non butteremo più cartacce a terra perché non vorremo sporcare casa nostra.

Solo conoscendo a fondo il vero spirito di un luogo se ne comprendono la storia, gli usi e i costumi, e le tradizioni inizialmente concepite come lontane o arretrate e conoscere significa comprendere.

R. V. G.