Global Strike For Future

3228
Global Strike For Future
Tempo di lettura: 2 minuti

Perché andare a scuola, istruirsi quando l’aggravarsi delle condizioni del pianeta mettono anche l’istruzione in secondo piano? Perché spendere un sacco di energie per diventare istruiti, quando i governi non ascoltano le persone istruite che ci mettono davanti la drammaticità del futuro climatico? Venerdì 15 marzo tutti in marcia per il clima

Contrastare i mutamenti climatici è attualmente la sfida più grande che abbiamo davanti. Ricordare questa sfida è l’obiettivo dello Sciopero mondiale per il futuro, Global Strike For Future, una marcia che venerdì 15 marzo coinvolgerà comunità di tutto il mondo nel richiedere ai Governi di agire per fermare i mutamenti climatici.

Di questo argomento ci siamo occupati durante la Cop24, una undici giorni che, dal 3 dicembre al 14 dicembre 2018 a Katowice (Polonia), ha visto il susseguirsi di eventi, interventi, promesse e marce indietro. Di fatto a Katowice il mondo si è spaccato. Il testo finale del «Rulebook» è stato lacunoso con le soluzioni dei problemi più importanti rimandate. Greenpeace, all’indomani della conclusione dei lavori, dichiarò che, nonostante l’Ipcc avesse lanciato un chiaro allarme affermando che restavano a disposizione solo dodici anni per salvare il clima del Pianeta, la Cop24 di Katowice si era conclusa senza nessun chiaro impegno a migliorare le azioni da intraprendere contro i cambiamenti climatici e se era vero che la Cop24 aveva approvato un regolamento relativo all’applicazione dell’accordo di Parigi, a dispetto delle attese non era stato raggiunto alcun impegno collettivo chiaro per migliorare gli obiettivi di azione sul clima, i cosiddetti Nationally Determined Contributions (Ndc).

Insomma la risposta delle politiche mondiali a questa emergenza è tuttora inefficace e deludente. Importante è quindi accendere i riflettori e contribuire alla nascita di un movimento il più ampio e trasversale possibile che porti sempre più persone a chiedere ai Governi di agire, e farlo in fretta. Perché il tempo sta per scadere e sono quanto mai necessarie strategie globali tra i diversi Paesi per rispettare gli impegni presi, a partire dall’Accordo di Parigi.

Ed è proprio in questo contesto che nascono i #fridaysforfuture, nati dalla protesta della quindicenne @GretaThumberg a Stoccolma. Il venerdì per il futuro dove ragazzi, scolari, scioperano non andando a scuola.

Perché andare a scuola, istruirsi quando l’aggravarsi delle condizioni del pianeta mettono anche l’istruzione in secondo piano?

Perché spendere un sacco di energie per diventare istruiti, quando i governi non ascoltano le persone istruite che ci mettono davanti la drammaticità del futuro climatico?

E allora scioperare andando di fronte al municipio più vicino, ogni venerdì, pubblicando foto e video con gli hashtag #Fridaysforfuture #Climatestrike.

Una manifestazione globale, insomma, che il prossimo 15 marzo porterà ad una mobilitazione mondiale con iniziative, 100 eventi programmati anche in Italia, e questo per portare l’emergenza climatica in primo piano in tutto il nostro pianeta.

Elsa Sciancalepore