Clima, incendi e prevenzione

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Una ricerca europea cui partecipa il Cmcc (Centro euro-mediterraneo per i cambiamenti climatici)

Quando la terra brucia: si possono limitare i danni degli incendi?

Esiste una relazione tra cambiamenti climatici e pericolosità degli incendi. In che modo lo studio dei primi contribuisce alla conoscenza e alla prevenzione, alla valutazione degli impatti e alla produzione di valide iniziative di prevenzione e lotta a eventi, come quello che sta colpendo la Sardegna in questi giorni, così drammaticamente pericolosi e dannosi per la sicurezza delle vite umane e per le condizioni socio-economiche del territorio?

Le risposte in una ricerca europea cui partecipa il Cmcc (Centro euro-mediterraneo per i cambiamenti climatici), in particolare la divisione che ha sede all’Università di Sassari e che da tempo studia gli incendi; la divisione è diretta dalla prof.ssa Donatella Spano.

Le fiamme stanno divorando la Sardegna, e tutto ciò accade in condizioni climatiche particolari che contribuiscono alla pericolosità di eventi drammatici come quello cui stiamo assistendo: da una parte il vento riveste un ruolo determinante nella propagazione dell’incendio e nell’aumentare le difficoltà a circoscrivere e limitare le fiamme, dall’altra l’ondata di calore che stiamo vivendo produce condizioni favorevoli alla rapida diffusione degli incendi e ad incrementarne la portata e la pericolosità.

Anche se negli ambienti mediterranei il 90% degli incendi è di natura antropica, esiste una forte relazione tra condizioni meteo-climatiche, numero e severità degli incendi e danni provocati. In particolare, alcune condizioni meteorologiche (ondate di calore, venti intensi, assenza di precipitazioni) sono storicamente associate agli incendi più importanti. In quest’ottica, gli scenari futuri di cambiamento climatico influenzeranno inevitabilmente il comportamento degli incendi, causando un aumento del numero di eventi e delle superfici percorse dalle fiamme a livello globale.

Il progetto Fume è finalizzato ad analizzare le strette interrelazioni fra cambiamenti climatici, dinamiche di vegetazione, condizioni socio-economiche e regime degli incendi. I ricercatori coinvolti nel progetto analizzano come i fattori ambientali e i loro cambiamenti abbiano influenzato i regimi degli incendi nel passato. Da questo punto di partenza, la proiezione degli scenari climatici, socio-economici e vegetazionali futuri permetterà di analizzare i potenziali impatti sugli incendi boschivi. Questa analisi include anche la valutazione economica dei danni e delle politiche future. Sono oggetto dello studio, inoltre, protocolli e procedure per la prevenzione e la lotta attiva degli incendi e per la gestione delle aree soggette agli eventi.

Fume (Forest fires under climate, social and economic changes in Europe, the Mediterranean and other fire-affected areas of the world) è un progetto che rientra nell’ambito del VII Programma Quadro dell’Ue e a cui il Centro euro-mediterraneo per i cambiamenti climatici partecipa con le divisioni Iafent, Ans, Cip.

(Fonte Centro euro-mediterraneo per i cambiamenti climatici)