No alle trivelle in Val di Noto

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Il coordinamento No Triv chiede con forza al Presidente della Regione Sicilia di fare un passo indietro e revocare il permesso denominato «Fiume Tellaro» ed altri che riguardano la terra e i mari della nostra Isola, e ai ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico di dichiarare definitivamente il Val di Noto incompatibile con qualsiasi progetto di ricerca e coltivazione di idrocarburi

Il coordinamento No Triv Val di Noto, a nome di associazioni naturalistiche, culturali, archeologiche, turistiche e del comparto agroalimentare, dichiara nuovamente la propria forte contrarietà al permesso di ricerca di idrocarburi nella Sicilia Sud-Orientale denominato «Fiume Tellaro» rispetto al quale la Regione Sicilia ha recentemente concluso positivamente la procedura di «Screening» della Valutazione di incidenza ambientale.

Tale autorizzazione prevede attività di ricerca, ma ha ovviamente come obiettivo ultimo l’estrazione di idrocarburi nel Val di Noto; un territorio che in questi ultimi anni si è affermato come meta turistica di rilievo sia per le riserve naturali e le importanti zone di interesse storico-archeologico, sia per la produzione di prodotti agricoli ed enogastronomici di qualità.

Inoltre la procedura di autorizzazione non ha (come avrebbe dovuto invece fare) verificato le innumerevoli criticità di una possibile fase di estrazione. Si è applicato, pertanto, in modo incompleto e pericoloso, quanto disposto dalle norme vigenti per la tutela dei Siti Natura 2000, il tutto mentre è in corso una procedura di pre-infrazione per la non corretta applicazione della procedura di Valutazione di incidenza.

È del tutto anacronistico puntare sugli idrocarburi: i cambiamenti climatici, gli effetti dell’inquinamento, gli sviluppi delle rinnovabili, ci hanno ormai imposto di cambiare le politiche energetiche. Allo stesso modo dobbiamo preservare il territorio, la salute e le risorse naturali dal «barbarismo del petrolio» (cit. Monsignor Staglianò, Vescovo della Diocesi di Noto) che ha avvelenato e continua ad avvelenare la nostra isola.

Pertanto, si chiede con forza al Presidente della Regione Sicilia di fare un passo indietro e revocare il permesso denominato «Fiume Tellaro» ed altri che riguardano la terra e i mari della nostra Isola, e ai ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico di dichiarare definitivamente il Val di Noto incompatibile con qualsiasi progetto di ricerca e coltivazione di idrocarburi, anche mediante la convocazione immediata degli Enti locali per la partecipazione attiva alla Conferenza Unificata volta all’adozione del Piano per la Transizione Energetica (Pitesai) come previsto dalla Legge 11 Febbraio 2019 n.12 di conversione del DL 14 dicembre 2018 n. 35.

Tali istanze si affiancano a richieste simili di Autorità locali, di Enti politici e religiosi e di esponenti della cultura e dello spettacolo. Il Territorio si era già espresso chiaramente 12 anni fa e ancora oggi ribadisce compatto il suo No alle trivelle.

(Fonte Il Comitato No Triv Val di Noto)