Protetta la Grande Foresta del Nord

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Istituita in Russia la riserva naturale Dvinsko-Pinezhsky
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Il 60 per cento si trova in Russia: sono 300mila ettari, un’area equivalente a quella del Belgio. Soddisfazione di Greenpeace dopo 20 anni di campagne

Dopo oltre vent’anni di campagne portate avanti da Greenpeace e altre associazioni ambientaliste, il governo della regione di Arcangelo, nel nordovest della Russia, ha istituito la riserva naturale Dvinsko-Pinezhsky. Il parco, uno dei più grandi del Paese, protegge una foresta boreale incontaminata di 300mila ettari, un’area equivalente a quella del Belgio.

«Dopo decenni di campagne, quest’area della Grande Foresta del Nord sarà finalmente protetta, per il bene delle generazioni future e del Pianeta – dichiara Martina Borghi, campagna Foreste di Greenpeace Italia -. Gli alberi, le piante e il suolo dell’ecosistema forestale boreale rappresentano il più grande deposito terrestre di carbonio: proteggere la Grande Foresta del Nord è essenziale per proteggere il clima del Pianeta».

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Un altro scorcio della riserva naturale Dvinsko-Pinezhsky

Circa il 60 per cento della Grande Foresta del Nord (950 milioni di ettari) si trova proprio in Russia, dove però le blande leggi forestali permettono la frammentazione o la radicale trasformazione delle foreste, spingendo le aziende del settore del legno e della carta a spostare la loro attenzione verso le foreste vergini, che scientificamente vengono chiamate Paesaggi forestali intatti.

«Originariamente, il Paesaggio forestale intatto della Foresta Dvinsky si estendeva per oltre 1 milione e 500mila ettari: oggi, a causa della deforestazione legata alla produzione di legno e carta, ne rimangono solo 700mila. La nuova riserva naturale ne protegge poco meno della metà, resta quindi ancora molto da fare», prosegue Borghi.

Nonostante il ruolo fondamentale della biodiversità nella conservazione della vita sul Pianeta, il prevalere degli interessi economici ha portato a un tale sfruttamento delle risorse naturali che ora rischiano conseguenze irreversibili. Dal 1961, la produzione di polpa di legno e cellulosa è quasi triplicata in tutto il mondo, a scapito delle foreste. Oggi, il mercato degli imballaggi a base di carta e quello dei prodotti in carta monouso continua a crescere, insieme a quello dei capi d’abbigliamento realizzati con filati derivati dalla polpa di legno, come la viscosa.

Greenpeace chiede ai governi di agire per fermare la deforestazione a livello globale e alle aziende che operano nel settore della carta e del legname di non acquistare carta, legname e derivati da aziende che non siano in grado di garantire la totale tracciabilità della catena di produzione e approvvigionamento, evitando così di rifornirsi da aziende che minacciano i Paesaggi forestali intatti e le Foreste con alto valore di conservazione.

 

(Fonte Greenpeace Italia)