L’Associazione diffonde due «carte nucleari» ormai dimenticate: la carta del Cnen, che era la risultante di varie carte tematiche elaborate negli anni Settanta e l’elaborazione Gis per la localizzazione del deposito nazionale per le scorie nucleari, elaborata dalla «task force» ad hoc del 1999-2000
Se dovesse tornare il nucleare in Italia, sarebbero pochissimi i territori che potrebbero ospitare una centrale, considerando le zone sismiche, quelle a rischio alluvioni, quelle a rischio siccità, le coste in erosione e le città densamente popolate. Greenpeace, grazie all’analisi di tre importanti carte tematiche, svela perché lo stivale è assolutamente inadatto alle centrali nucleari.
Dopo l’approvazione del Ddl 1195 che dà sei mesi al governo per definire i criteri per la localizzazione dei siti nucleari, Greenpeace diffonde due «carte nucleari» ormai dimenticate: la carta del Cnen, che era la risultante di varie carte tematiche elaborate negli anni Settanta