Il razzo italiano Vega lancerà a giugno 52 satelliti

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terra 2015
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Il Covid non ferma la partenza dalla Guyana

Il coordinamento tra Avio e lo Stato Maggiore della Difesa nella definizione del protocollo di sicurezza per la tutela della salute dei lavoratori, ha infatti consentito di pianificare nei giorni scorsi una missione speciale per permettere a un Team di circa 70 persone, tra ingegneri e tecnici spaziali, di raggiungere in sicurezza la base spaziale oltreoceano con un volo privato che Avio ha acquistato da Alitalia

il razzo italiano VegaÈ il lanciatore spaziale «made in Italy». Fa parte della «flotta» di razzi dell’Esa (Agenzia spaziale europea), ma è di ideazione e realizzazione italiana: è il «Vega», un lanciatore alto più di 30 metri, destinato all’invio, su diverse orbite terrestri, di satelliti commerciali, e satelliti scientifici.

Parte da Kourou, dove sorge la base dell’Europa spaziale, e dall’area di lancio da cui spiccò il balzo per lo spazio, esattamente 40 anni fa, il primo razzo «Ariane». Finora, 15 lanci: 14 con pieno successo, e l’ultimo, il numero 15, nell’estate 2019, andato male. Ma pur sempre un record, per un lanciatore del tutto nuovo, completare con successo i primi 14 lanci.

La pandemia di questo 2020, ne aveva rinviato la ripresa dei lanci, con il numero 16, in programma tra marzo e aprile. Ma è solo un rinvio: la base della Guyana, ha infatti ripreso in pieno le proprie attività operative, in vista di nuovi lanci, e dopo qualche settimana di confinamento. E quindi, l’Italia dello spazio non si ferma. Lo conferma la missione che ha portato da Fiumicino a Cayenne, oltre a 60 persone di Avio (che costruisce i razzi Vega a Collefferro), a bordo di un velivolo Alitalia, un esperto consulente medico e i dipendenti di altre aziende italiane della filiera dello Spazio come Temis e D-Orbit.

Per la prima volta un aereo italiano è atterrato sul territorio della Guyana francese, nel bel mezzo dell’emergenza Covid-19. L’organizzazione della missione, in condizioni di elevata sicurezza sanitaria, si è resa possibile anche grazie alla collaborazione e consulenza della Presidenza del Consiglio (presso il quale dal 2018 è attivo il Comitato interministeriale per le politiche dello spazio) e del ministero della Difesa.

Si è pertanto intensificato l’impegno dell’Italia in vista del primo volo del 2020 (programmato per metà giugno) che ha come protagonista il lanciatore Vega, prodotto da Avio Spa. Il coordinamento tra Avio e lo Stato Maggiore della Difesa nella definizione del protocollo di sicurezza per la tutela della salute dei lavoratori, ha infatti consentito di pianificare nei giorni scorsi una missione speciale per permettere a un Team di circa 70 persone, tra ingegneri e tecnici spaziali, di raggiungere in sicurezza la base spaziale oltreoceano con un volo privato che Avio ha acquistato da Alitalia.

Nel protocollo definito per garantire la sicurezza sanitaria delle persone in partenza da Roma è stata prevista anche la presenza di un consulente medico di Avio dedicato per tutto il periodo della missione in Guyana. Su indicazione delle autorità francesi il gruppo osserverà una quarantena di 15 giorni a Kourou prima di poter tornare al lavoro per la campagna che porterà alla missione nr. 16 di Vega a metà di giugno.

Questa operazione ha permesso di trasferire ingegneri e tecnici che hanno competenze uniche e fondamentali per le operazioni di preparazione al lancio di Vega. Il lanciatore europeo prodotto da Avio, infatti, sarà impegnato in un’importante missione per la messa in orbita di 52 satelliti in orbite diverse, utilizzando per la prima volta un’innovativa piattaforma per il rilascio dei numerosi, piccoli ma versatili, satelliti.

 

Antonio Lo Campo