Modello Cosmologico della Teoria delle Geodetiche

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multiverso
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I concetti cosmologici fondamentali come l’inflazione, l’energia oscura (il vento d’etere), l’espansione e la contrazione dell’universo non sono fra loro antitetici ma sono tutti unificati in un’unica teoria. Una teoria che si basi su un modello fisico più vicino a quello reale descrive uno stesso fenomeno mediante formule matematiche più semplici ma non per questo meno esatte

Il 5 agosto è stato pubblicato l’articolo «Teoria dell’inflazione cosmica, c’è chi non è convinto» sul sito «Notizie Scientifiche».

Il professore Massimo Del Vecchio, che ha pubblicato su «Villaggio Globale» una spiegazione della sua «Teoria delle Geodetiche e la costante cosmologica» ci propone alcune sue riflessioni.

 

Il Cosmo è un sistema isolato, geometricamente assimilabile a una ipersfera a 12 dimensioni tutte spaziali, costituito da una forma di energia statica chiamata «etere stazionario».

Tale energia determina tutto lo spazio assoluto esistente al di là del quale vi è il nulla. Oltre tale confine vi è la totale assenza di ogni forma di energia e quindi non vi può essere neanche lo spazio vuoto. Il nulla è la negazione dell’essere. Lo spazio vuoto esiste e pertanto deve esserci una energia che lo crei.

L’ipersfera è delimitata da due singolarità cosmiche dalle quali si dipartono due linee temporali ad evoluzione opposta ognuna corrispondente al proprio multiverso.

Il multiverso è l’insieme di tutti i possibili universi paralleli e contigui che si evolvono, lungo una stessa linea temporale, verso una determinata singolarità cosmica. Ogni coppia di universi paralleli è formata da un universo di materia e da uno di antimateria separati fra loro da una barriera energetica, «l’etere massivo».

Gli universi paralleli e contigui nascono in una determinata singolarità cosmica (durante il big bang) e sono traslati, verso la singolarità opposta, dal vento d’etere alla velocità costante v=λ. Il vento d’etere è ovunque ed è una forma di energia che non interagisce né con la materia né con l’antimateria ma solo con l’etere massivo, forma di energia dalla quale esse traggono la loro origine.

L’espansione e la successiva contrazione degli universi sono determinate solo dalla particolare configurazione energetica dell’etere stazionario, cioè dallo spazio assoluto attraversato dagli universi durante la loro evoluzione.

Nella singolarità cosmica opposta, materia e antimateria si fondono nuovamente generando energia pura, «etere massivo». Solo durante questa fase il vento d’etere decelera dal suo valore costante sino ad annullarsi in un istante cosmico. Successivamente il vento d’etere inverte la propria linea del tempo e determina un nuovo big bang dal quale si forma un’altra coppia di universi paralleli, l’uno costituito da materia e l’altro da antimateria. È questa la fase denominata inflazione in cui la velocità del vento d’etere si riporta nuovamente al suo massimo valore costante v=λ, dando così origine a una rapida espansione dell’universo.

Due multiversi

In definitiva il cosmo è costituito da due multiversi ad evoluzione opposta in cui gli universi paralleli sono fra loro contigui e passano dalla fase di espansione a quella di contrazione e viceversa (vedere la figura del titolo).

Alcuni scienziati ritengono che se un universo fosse in contrazione il tempo procederebbe a ritroso, niente di più sbagliato. Gli universi paralleli in espansione e in contrazione, dello stesso multiverso, seguono sempre la stessa linea del tempo e quindi lo scorrere del tempo procede sempre in modo unidirezionale.

La linea tratteggiata indica due universi paralleli costituiti l’uno da materia e l’altro da antimateria. Essi si sono formati nella singolarità cosmica durante la fase del big bang e sono traslati, dal vento d’etere, verso la singolarità cosmica opposta. Nel big bang traggono la loro origine dall’etere massivo (energia pura, l’unica forma di energia che mediante la formula E=m0λ2 può generare massa) e nel big crunch si fondono nuovamente a formare etere massivo.

Nella singolarità cosmica, durante la fase del big crunch, l’etere stazionario determina un rimbalzo elastico del vento d’etere e dell’etere massivo. Entrambe le forme energetiche invertono la propria linea del tempo generando il big bang e si riformano i due universi paralleli spinti sempre dal vento d’etere ma verso la singolarità opposta. Quindi in ogni singolarità cosmica si può avere la fase di big bang o di big crunch, dipende dalla linea temporale che si considera. Questo ciclo è semplicemente eterno e rispetta il principio di conservazione dell’energia totale. Infine, in figura non sono rappresentate altre linee tratteggiate, tutte fra loro parallele, che rappresenterebbero le coppie di universi paralleli (materia e antimateria) appartenenti alla stessa linea temporale e quindi al medesimo multiverso.

In figura, il nulla rappresenta l’assenza totale di ogni forma di energia, le coppie di universi paralleli fra loro contigue sono traslate dal vento d’etere lungo una stessa linea temporale e quindi lungo il confine dell’ipersfera 12D.

Due teorie a confronto

Il prof. Paul Steinhardt che insegna fisica a Princeton e altri colleghi hanno ipotizzato una teoria che prevede un «universo ciclico o oscillante».

È la teoria che gli scienziati chiamano Big Bounce e non comprendono ancora quale possa essere l’energia responsabile di tale rimbalzo.

Le principali differenze fra la Teoria del Big Bounce e la Teoria delle Geodetiche sono le seguenti:

Teoria di Steinhardt: «L’espansione dell’universo sarebbe guidata da un campo energetico onnipresente, probabilmente quello dell’energia oscura».

Teoria delle Geodetiche: L’espansione dell’universo è dovuta ad una forma di energia dinamica (definita vento d’etere che trasla l’universo alla velocità costante v=λ verso una determinata singolarità cosmica) e alla configurazione stessa del cosmo che rappresenta tutto lo spazio assoluto esistente.

Teoria di Steinhardt: «L’energia oscura dopo moltissimo tempo comincerebbe a ridursi e quindi l’intero cosmo tenderebbe a sgonfiarsi. Tutto ciò che esiste nell’universo si concentrerebbe di nuovo in un unico punto microscopico».

Teoria delle geodetiche: L’energia oscura è identificata dal vento d’etere e la sua velocità essendo una costante cosmologica non può variare fra le due singolarità cosmiche. Inoltre è errato ritenere che il cosmo possa sgonfiarsi poiché esso è immobile e immutabile nell’eternità. Il cosmo è l’insieme di tutti gli universi possibili e rappresenta tutto lo spazio assoluto esistente corrispondente ad una forma di energia statica definita etere stazionario. Sono gli universi paralleli che traslati dal vento d’etere, verso una determinata singolarità cosmica, dovendo seguire necessariamente una determinata curvatura dell’ipersfera si vengono a trovare nella fase di espansione dopo il big bang e successivamente nella fase di contrazione prima del big crunch.

Teoria di Steinhardt: «La stessa contrazione ricaricherebbe però in qualche modo il campo di energia (oscura?) e quindi ne seguirebbe un rimbalzo con cicli continui. Lo stesso big bang sarebbe solo un grande rimbalzo e non coinciderebbe con la nascita dell’universo ma più che altro con una sua nuova rimodellazione».

Teoria delle Geodetiche: La velocità del vento d’etere si annulla solo nel big crunch, il vento d’etere inverte la propria linea temporale e si riporta nuovamente al suo massimo valore costante v=λ durante l’inflazione, cioè nella fase di massima espansione dell’universo. Nel big bang si formano gli universi paralleli costituiti da materia e da antimateria e nel big crunch essi si fondono nuovamente a formare energia pura. Questo processo è semplicemente eterno e rispetta i principi di conservazione dell’energia totale. Non vi è un universo che nasca dal nulla come per magia, perché ciò sarebbe in netta violazione del principio di conservazione dell’energia totale.

Tramite il modello cosmologico descritto nella Teoria delle geodetiche sono riuscito a quantizzare matematicamente il tempo giungendo a determinare l’equazione generale del tempo che sostituisce l’equazione della dilatazione del tempo di Einstein. Conseguentemente è stata riformulata anche l’equazione della contrazione delle lunghezze. Entrambe sono riferite a uno stesso sistema di riferimento assoluto e inerziale, il vento d’etere che trasla alla velocità costante v=λ lungo una stessa linea temporale.

I concetti cosmologici fondamentali come l’inflazione, l’energia oscura (il vento d’etere), l’espansione e la contrazione dell’universo non sono fra loro antitetici ma sono tutti unificati in un’unica teoria. Una teoria che si basi su un modello fisico più vicino a quello reale descrive uno stesso fenomeno mediante formule matematiche più semplici ma non per questo meno esatte.

In base al principio del «Rasoio di Occam» tra più ipotesi da scegliere per la risoluzione di un problema si deve preferire sempre la più elementare e si deve ricordare che alla fine la verità è sempre semplice e l’unica difficoltà consiste nella sua individuazione e nel superamento dei pregiudizi che ne scaturiscono.

 

Massimo Del Vecchio