Accanto a luoghi degni di tutela per la presenza di «oggetti geologici», che siano tangibili come un affioramento o visibili quali un paesaggio, ne esistono altri meritevoli di attenzione per essere stati teatro di eventi significativi per il progresso delle scienze geologiche e dello studio del territorio: i siti della memoria geologica
A conclusione di un accordo di collaborazione tra l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), la regione Lazio e la città metropolitana di Roma Capitale è stato realizzato, e reso disponibile online, un volume monografico delle memorie descrittive della Carta geologica d’Italia dedicato a «I siti della memoria geologica nel territorio del Lazio».
I concetti di tutela della geodiversità e di valorizzazione e conservazione del patrimonio geologico, alla base del sistema dei Geositi, sono ormai acquisiti nella cultura del territorio e nella normativa di settore. Accanto a luoghi degni di tutela per la presenza di «oggetti geologici», che siano tangibili come un affioramento o visibili quali un paesaggio, ne esistono altri meritevoli di attenzione per essere stati teatro di eventi significativi per il progresso delle scienze geologiche e dello studio del territorio: i siti della memoria geologica.
Ed è su questi presupposti che è stato concepito un accordo di collaborazione, in ambito metropolitano, per la realizzazione di un progetto finalizzato ad ampliare la visione di sistema. Le attività di collaborazione interistituzionale tendono infatti a proporre e valorizzare, accanto ai classici beni culturali di carattere geo-paleontologico, questo nuovo tipo particolare di luoghi simbolo per la storia della geologia.
La storia delle discipline geologiche permette di effettuare una analisi del ruolo e dell’opera dei predecessori nel consolidare la comprensione della Terra, dall’approccio naturalistico di stampo descrittivo dei pionieri sino alle visioni moderne di carattere sempre più quantitativo. La storia della geologia porta un contributo culturale complementare ma ben distinto dalla geologia storica, con cui spesso viene ancora confusa, la quale si basa sulle fonti e testimonianze del passato per ricostruire l’evoluzione del Pianeta, o di parti di esso.
I siti sono presentati a partire dalla costa tirrenica, iniziando con le spiagge ferrifere di Ladispoli, le sabbie nere che devono il loro colore all’alta percentuale di minerali femici e metallici, in particolare magnetite, che hanno attratto l’interesse di scienziati ed industriali. Un litorale che, nella fascia costiera dell’area metropolitana di Roma, fu identificato come uno dei placers più promettenti divenendo oggetto di attività estrattiva fino alla fine degli anni 60.
Nelle memorie vengono poi esplorate, in senso antiorario, prima Tuscia e Sabina a nord, poi Ciociaria e Pianura Pontina a sud, giungendo così all’area metropolitana di Roma e infine alla Capitale, che con i sui geo-itinerari urbani intorno ai giacimenti pleistocenici storici della Città vuole riaffermare la centralità dei luoghi anche in rapporto con la vita contemporanea e al tempo stesso riattivare il corto circuito tra passato e futuro della città, fondamentale in un contesto come quello romano dove, nonostante le enormi dimensioni, città antica e contemporanea si contendono gli stessi spazi.
Un volume la cui finalità è quella di contribuire a mantenere viva la «memoria geologica» legata ai siti, presenti nel territorio della regione Lazio, nei quali è stata scritta la storia della geologia. Questo obiettivo è stato raggiunto attraverso il censimento, l’approfondimento e la divulgazione della conoscenza dei «siti della memoria geologica» attraverso una serie di articoli scientifici che raccolgono la descrizione dei luoghi, degli eventi geologici individuati e dei personaggi che hanno contribuito a diffondere l’interesse per quel determinato luogo.
Un studio la cui lettura può stimolare la curiosità di visitare e approfondire le conoscenze dei luoghi narrati, aprendo anche prospettive di attrazione geoescursionistica per i piccoli paesi o i centri minori, anche fuori regione, che meno facilmente sono scelti come mete di visita.
Elsa Sciancalepore