Clima, «anticipare gli interventi al 2030»

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È la richiesta degli studenti universitari d’Italia uniti contro il riscaldamento globale

L’ultimo rapporto dell’Ipcc (Gruppo Intergovernativo sul cambiamento climatico) trasmette un chiaro messaggio: il tempo per porre rimedio al cambiamento climatico sta finendo, ma non abbiamo un «pianeta B»

Gli studenti universitari italiani si sono riuniti in un appuntamento online a poche ore dalla conferenza sul clima di Glasgow, Cop26.

«Le Università d’Italia unite per l’ambiente», organizzato dall’associazione studentesca della Sapienza, Sapienza In Movimento, ha visto la presenza dei proff. Massimo Scalia, padre dell’ambientalismo scientifico italiano, fondatore di Legambiente, e Livio De Santoli, prorettore alla sostenibilità della Sapienza, e la sinergia delle associazioni studentesche di molte università d’Italia; tra cui TargetUnimol (università del Molise), Primavera (Università degli Studi di Cassino), Universo Giovani (Università degli Studi di Viterbo), MedStudent dell’Università degli Studi di Tor Vergata, Noi (Università della Calabria), Studenti In Movimento (Università degli Studi di Trieste), Campus Sharing (Ucbm).

Un momento di allarme e riflessione per far luce sulla pesante situazione del global warming, e per chiedere che le istituzioni internazionali prendano coscienza sulla «nuova linea del Piave» in materia di cambiamenti climatici, non più il 2050 bensì il 2030.

L’unione tra studenti assume così l’obiettivo di creare una mobilitazione nazionale contro le cosiddette «scelte fossili»: il ricorso all’utilizzo degli idrocarburi da parte di gruppi dell’energia come Eni, è diventata ormai una soluzione insostenibile che mette a rischio la salvaguardia del nostro pianeta. L’ultimo rapporto dell’Ipcc (Gruppo Intergovernativo sul cambiamento climatico) trasmette un chiaro messaggio: il tempo per porre rimedio al cambiamento climatico sta finendo, ma non abbiamo un «pianeta B».

Le associazioni studentesche e tutti i partecipanti hanno convintamente sottoscritto un documento unitario sulla impellente situazione («Venerdì 29 ottobre – Mobilitiamoci contro il global warming e i signori dei fossili – Per il 40% degli obiettivi climatici entro il 2025», avente primo firmatario proprio il prof. Scalia) con la certezza che si tratti solo di un primo momento, in attesa di intensificare gli appuntamenti in presenza.

 

(Fonte Sapienza In Movimento)