Per la prima volta in Europa
Sara ha trascorso in Niger i primi quattro anni della sua vita, trasferendosi ogni estate, dall’età di due anni, nel nord dell’Algeria. Nella primavera del 2019 Sara è ritornata in Italia e da allora ogni anno trascorre qui parte della primavera e dell’estate
A 19 anni dall’inizio dei rilasci in natura di giovani nati al Cerm (Centro rapaci minacciati), finalmente si ha evidenza che uno dei capovaccai è parte di una coppia selvatica in fase riproduttiva e alleva almeno un pulcino. La coppia è composta da un maschio selvatico e da Sara, una femmina nata nel 2015 al Cerm (Toscana) e rilasciata in natura nell’Oasi Lipu di Gravina di Laterza (Puglia) dall’Associazione Cerm.
Dopo essersi allontanata dal luogo di rilascio, Sara raggiunse l’Africa subsahariana (Niger) e lì vi ha trascorso i primi quattro anni della sua vita, trasferendosi ogni estate, dall’età di due anni, nel nord dell’Algeria (montagne dell’Atlante). Nella primavera del 2019 Sara è ritornata per la prima volta in Italia e da allora ogni anno trascorre qui parte della primavera e dell’estate, comportamento tipico della specie.
Nel 2022 Sara ha iniziato la sua quarta migrazione primaverile ma con un mese e mezzo di anticipo rispetto agli anni precedenti. Infatti, già il 26 febbraio 2022 era partita dal Niger raggiungendo l’Italia il 21 marzo. In Sicilia è stata avvistata e fotografata con un partner in un inconfondibile comportamento riproduttivo. Dopo qualche giorno Sara e il suo compagno, probabilmente scacciati da una coppia territoriale di capovaccaio, si sono trasferiti in Basilicata e attualmente nidificano in una cavità utilizzata in passato da un’altra coppia di questi piccoli avvoltoi. È la prima volta che in Europa si ha la certezza che un capovaccaio allevato in cattività e rilasciato in natura nidifichi ed allevi pulcini.
La prima nidificazione di Sara arriva al termine di 7 anni molto interessanti durante i quali tutti i suoi movimenti sono stati seguiti tramite il Gps Microwave Telemetry di cui è dotata e che, dopo tanti anni, è ancora funzionante.
Le tappe salienti della sua vita avventurosa sono le seguenti: nel 2015, durante la sua prima migrazione autunnale, Sara attraversò il Mar Mediterraneo dalla Sicilia alla Libia (un volo di 550 km sul mare senza scalo) e raggiunse i luoghi di svernamento il 21 settembre, dopo aver percorso 3.980 km in 28 giorni; durante la migrazione autunnale del 2019 sorvolò l’Isola di Pantelleria assieme a Tobia, un altro capovaccaio allevato in cattività e rilasciato dall’Associazione Cerm nel 2015, ma non nello stesso luogo di rilascio di Sara bensì in Calabria; durante la migrazione autunnale del 2020 Sara fu osservata di nuovo nell’Isola di Pantelleria, questa volta in compagnia di un capovaccaio nato in natura, al quale ha potuto fare da guida nel suo primo viaggio verso l’Africa.
La nidificazione di Sara dimostra che i programmi di riproduzione in cattività e di rilascio di giovani sono utili per il rafforzamento della popolazione italiana del capovaccaio. Un’ottima notizia per la specie e un forte incentivo a continuare queste azioni in Italia, che dal 2017 vengono svolte anche nell’ambito del progetto Life Egyptian Vulture.
L’Associazione Cerm ringrazia l’Associazione Lipu per il supporto durante la liberazione di Sara, gli ornitologi Domenico Bevacqua e Andrea Cairone che hanno segnalato l’osservazione di Sara e del suo compagno in Sicilia e gli ornitologi Remo Bartolomei e Antonio Luca Conte che stanno monitorando la nidificazione in Basilicata per conto dell’Istituto italiano per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), nell’ambito del progetto Life Egyptian Vulture. Un ringraziamento va anche alla Vcf (Vulture Conservation Foundation) che sostiene i costi dell’abbonamento per l’utilizzo dei dati Gps.
(Fonte Cerm)