Queste esposizioni hanno particolari conseguenze sui processi di infiammazione, coagulazione ed ai marker epigenetici
Gli ambienti di lavoro non sono certo luoghi in cui ci sia aria di montagna e sono anche per chimici, epidemiologi, medici del lavoro luoghi di ricerca eccezionali. È proprio da qui che arrivano novità al convegno PM2008 in corso a Bari da ieri.
Nella sessione «PM e Salute: aspetti clinici e tossicologici» sono emersi aspetti innovativi per l’esposizione professionale in ambienti di lavoro quali acciaierie, in cui i lavoratori sono esposti, anche in processi di produzione moderni. Queste esposizioni, è stato osservato, hanno particolari conseguenze sui processi di infiammazione, coagulazione ed ai marker epigenetici. Quelle sostanze che fungono da elementi spia per osservare determinati processi.
Sono stati proposti anche test di laboratorio per lo studio della tossicità di particelle prodotte in ambienti di lavoro come quarzo e metalli duri.
Gli interventi successivi hanno messo in evidenza metodologie generalizzabili per test in vitro su linee cellulari umane per studiare i meccanismi d’azione dei particolati (PM10, PM2,5 ecc.) a livello cellulare.
Inoltre sono stati presentati i risultati clinici di un progetto pilota «ProLife» sugli effetti sanitari del PM10 nella città di Milano evidenziando la possibilità di nuovi marker per la salute umana determinati dal particolato atmosferico.
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(07 Ottobre 2008)