L’iniziativa dell’Onu è stata associata all’anno internazionale della sanificazione. Obiettivo: ridurre della metà i 2, 6 milioni di persone che non possono accedere ai servizi igienici essenziali
Oggi è la giornata mondiale dell’acqua. Quest’anno è stata associata all’anno internazionale della sanificazione delle acque nel tentativo di promuovere e sollecitare l’attenzione sui cambiamenti a livello mondiale in tema di depurazione delle acque e di raggiungere in tal modo uno degli obiettivi previsti dall’Assemblea generale dell’Onu: ridurre della metà i 2, 6 milioni di persone che non possono accedere ai servizi igienici essenziali.
Proprio per questo motivo il poster che la pubblicizza, a New York mostra una coda di fronte ad una toilette.
L’Onu ha anche lanciato un sito per promuovere questa giornata.
/> Le celebrazioni si svolgono a Ginevra con la partecipazione del direttore generale dell’Onu, il direttore generale del Who e del direttore regionale dell’Unicef, nonché del direttore generale dell’Agenzia svizzera per la cooperazione e lo sviluppo.
Effettivamente il tema è di rilievo mondiale e la pulizia dell’acqua è sicuramente essenziale per la riduzione delle malattie legate alla diarrea, la riduzione della mortalità infantile, il miglioramento delle condizioni di salute, nutrizione e sviluppo cognitivo. Ma la presenza di acque pulite genera anche benefici economici, contribuisce ad aumentare la dignità dei popoli e allo sviluppo della società.
Importante è il ruolo svolto anche nell’ambiente. L’utilizzo di dispositivi per i rifiuti umani e il riutilizzo dei rifiuti agricoli, infatti, permette di proteggere le risorse di acqua potabile. In questo momento, 200 milioni di tonnellate di rifiuti sono stati raccolti e stanno per investire l’ambiente ed esporre milioni di persone a disagi. L’Onu ritiene che lo stress idrico avvenga se la disponibilità d’acqua è inferiore a 1.500 metri cubi annui e che il minimo giornaliero pro capite siano 50 litri necessari per i bisogni primari. Sono però 1 su 6 le persone che non hanno accesso a questa quantità.
La giornata dell’acqua è un iniziativa nata nel 1992 a Rio de Janeiro in seno alla conferenza delle nazioni unite per l’ambiente e lo sviluppo. Gli stati sono invitati a seguire le raccomandazioni dell’Onu per dare il necessario e sufficiente rilievo all’iniziativa: a tale proposito in tutto il mondo sono state promosse delle attività, in particolare in Argentina, Australia, Cambogia, Canada, Croazia, Ecuador, Egitto, Francia, Germania, Haiti, India, Indonesia, Iran, Corea, Messico, Mongolia, Nepal, Paesi Bassi, Repubblica Domenicana, Regno Unito, Romania, Senegal, Slovacchia, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Tanzania, Turchia, Ungheria. (S. B.)
(Fonte Arpat)