131 spiagge e 61 approdi turistici; 13 vessilli in più rispetto allo scorso anno. Escono di scena località importanti come Rimini e la siciliana Fiumefreddo ed entrano ben sette nuove località
Acque limpide e spiagge immacolate, ovviamente, ma anche lidi accessibili a tutti, attività di educazione ambientale e di informazione riguardante gli ecosistemi costieri, le aree naturali e sensibili prospicienti il situ, raccolta differenziata spinta, accesso alla spiaggia sicuro e equipaggiamento di pronto soccorso sempre disponibile: sono questi i criteri che hanno stabilito l’assegnazione delle Bandiere blu 2012, riconoscimento internazionale assegnato dalla Fee (Fondazione per l’educazione ambientale) alle località turistiche balneari che rispettano criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio.
Quest’anno sono 246 le località costiere premiate, 131 spiagge e 61 approdi turistici; 13 vessilli in più rispetto allo scorso anno. Escono di scena località importanti come Rimini e la siciliana Fiumefreddo ed entrano ben sette nuove località: Sanremo in Liguria, Petacciato in Molise, Ventotene nel Lazio, Anacapri in Campania, Monopoli in Puglia, Melissa in Calabria e Palau in Sardegna. La Liguria con 18 località, una in più rispetto al 2011, si mantiene salda al comando.
Ma cos’è la «Bandiera blu» e da chi viene assegnata?
Si tratta di un riconoscimento all’operato delle amministrazioni comunali rivierasche nella gestione delle tematiche ambientali, con particolare riferimento alla salvaguardia dell’ecosistema marino. La Bandiera blu è assegnata ogni anno sulla base di un’approfondita analisi che prende in esame non solo i parametri dettati dall’organizzazione assegnataria delle Bandiere, la Fee internazionale, ma anche criteri di gestione sostenibile del territorio relativamente a certificazione ambientale, depurazione delle acque reflue, raccolta differenziata dei rifiuti, iniziative ambientali e turismo.
La responsabilità del giudizio tecnico è affidata a una giuria nazionale, o commissione tecnica giudicante costituita da esperti in tematiche ambientali, la quale identifica i comuni idonei tra quelli candidati, attraverso l’analisi e la valutazione delle risposte ai questionari Bandiera blu inviati alle amministrazioni comunali di riviera.
Oltre alla giuria nazionale, poteri di responsabilità sono ricoperti dalla Fee Italia che effettua la predisposizione del questionario Bandiera blu nonché la pre-analisi di tutti i questionari inviati dai comuni candidati e dal coordinamento internazionale della Fee che esegue verifiche a campione ed esprime parere definitivo per la consegna del riconoscimento.
E quest’anno, dopo la Liguria, a pari merito con 16 località, seguono Marche e Toscana; poi Abruzzo con 14; si porta a quota 13 la Campania, la Puglia arriva a 10. L’Emilia Romagna conta 8 riconoscimenti mentre nessuna novità per il Veneto con, confermate, 6 Bandiere blu. 6 i vessilli anche per la Calabria che guadagna una località, così come la Sardegna, che ottiene un riconoscimento in più rispetto all’anno scorso.
Il Lazio sale a quota 5, mentre la Sicilia scende a 5, perdendo una località. Friuli Venezia Giulia e Piemonte riconfermano le 2 Bandiere blu dell’anno scorso, mentre il Molise guadagna un riconoscimento in più, ricevendo 2 Bandiere blu. La Basilicata e la Lombardia, confermano una sola Bandiera.
In definitiva, un incremento di assegnazioni di Bandiere blu che dimostra l’efficacia di un percorso virtuoso per le località rivierasche, percorso sempre in continuo miglioramento e sempre pronto a mettere in atto scelte in chiave di sostenibilità e di qualità ambientale.