Vodafone in Italia, un monopolio rotto con la faccia di Megan Gale

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(Adnkronos) – La telefonia mobile in Italia senza il marchio Vodafone, scenario che sarà concreto entro cinque anni dopo l'acquisizione da parte di Swisscom, sarà profondamente diversa. Non tanto per il mercato, che comunque perde un operatore con la concentrazione che premia Fastweb, quanto per il peso e il ruolo che il marchio inglese ha avuto nello sviluppo della concorrenza al primo operatore TIM.  Una competizione industriale, che si è poi allargata agli altri operatori – Wind, 3 Italia, che si sono poi fuse, Fastweb, fino ai più recenti ingressi di Iliad e tutti gli altri – che è stata fissata nell'immaginario collettivo anche dalla serrata 'caccia' ai clienti a colpi di spot memorabili e testimonial eccellenti. Su tutti, in casa Vodafone, quelli legati al volto e agli occhi della modella australiana Megan Gale. Una delle più riuscite combinazioni tra un marchio e una faccia che si ricordi nella storia dell'advertising, all'inizio degli anni Duemila, ha accompagnato la crescita prima di Omnitel e poi, dopo l'acquisizione da parte di Vodafone Group Plc il 1 giugno 2002, di Vodafone Omnitel. La società, che dal 2015 è diventata Vodafone Italia, ha continuato a farsi spazio fino a diventare saldamente il secondo operatore mobile alle spalle di Tim, sviluppando anche una rete in fibra ottica indipendente, acquisendo una buona posizione nella corsa al 5G e diventando da novembre 2023 l'unico fornitore dei servizi di telefonia mobile alla pubblica amministrazione.  Se Megan Gale è il volto legato agli esordi in Italia, gli anni della 'maturità' sono quelli di Francesco Totti testimonial. Prima con Gennaro Gattuso a ridosso dei Mondiali del 2006, poi con l'allora moglie Ilary Blasi negi anni a cavallo del 2010, con una sequenza di gag legate a campagne di successo e uno slogan, 'Più internet per Totti', diventato un vero e proprio tormentone. Risultati industriali e una crescita scandita da operazioni di comunicazione che hanno reso il marchio Vodafone popolare e riconoscibile, ovunque e per tutti. Ora, al massimo entro cinque anni, lascerà la scena a Fastweb, a valle dell'operazione annunciata oggi con Swisscom. (Di Fabio Insenga)  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)