È una stazione automatica intelligente ad autoapprendimento, basata sulle reti neurali, capace di autoprogrammarsi
Si è tenuta oggi a Roma, alla presenza del Vice Sindaco Maria Pia Garavaglia e di Dario Esposito, Assessore alle Politiche Ambientali e Agricole del Comune di Roma, la presentazione del sistema «Atmosfera», stazione automatica intelligente ad autoapprendimento, basata sulle reti neurali, capace di autoprogrammarsi per prevedere i livelli di inquinamento dell’aria. Rispetto agli attuali sistemi in uso, con «Atmosfera» ogni singola centralina potrà individuare i singoli inquinanti con previsioni di dettaglio su base oraria, superando la genericità delle medie giornaliere.
Si tratta di un sofisticato sistema tecnologico di previsione-misurazione degli inquinanti, che si configura come strumento unico per comprendere gli «umori», i comportamenti dello smog e per stabilire strategie mirate ed effettivamente efficaci di contrasto all’inquinamento. Le reti neurali su cui è basato il sistema permettono di sapere con un anticipo fino a tre giorni quali sostanze inquinanti si verranno a concentrare negli specifici luoghi in cui avviene la misurazione.
Queste capacità derivano dall’analisi del vento, dei movimenti delle masse d’aria e delle dinamiche meteo nei bassi strati dell’atmosfera. Il progetto di ricerca che ha permesso di realizzare «Atmosfera» ha avuto a disposizione un laboratorio d’eccezione, la città di Roma, ed è già stato adottato dal Comune di Milano (2005) e dal Comune di Napoli (2006).
Come funziona «Atmosfera»
Questo sistema di previsione degli inquinanti utilizza un modello dinamico, che fornisce dettagliate indicazioni sul loro trend, impiegando le «reti neurali». Cuore di «Atmosfera» è dal 2004 il Sodar (SOund Detecting And Ranging), un tele-sensore che rileva, tramite onde acustiche, gli andamenti del vento (in orizzontale e in verticale) e della struttura termica alle quote significative per l’inquinamento urbano.
Cosa misura «Atmosfera»
Ogni singola Stazione Automatica Intelligente, dedicata ad una realtà urbana, è in grado di prevedere, a 24-48-72 ore, le concentrazioni di CO (monossido di carbonio), SO2 (biossido di zolfo), O3 (ozono), PM10 (particolato di polveri sospese), NO e NO2 (ossidi di azoto), C6H6 (benzene). Il sistema, dunque, controlla i principali inquinanti su aree urbane.
Cosa si può fare con «Atmosfera»
Tre cose: prevedere «a grana fine» i livelli di inquinamento urbano monitorando le masse d’aria sulle città; intervenire prima (e non dopo) con azioni mirate; valutare rigorosamente l’efficacia delle misure adottate.
Sugli sviluppi del sistema «Atmosfera» sono intervenute le massime autorità scientifiche nazionali ed internazionali: Vittorio Canuto della Nasa e Columbia University, Sergej Zilitinkevich dell’Università di Helsinki, Igor Esau del Bjørknes Center for Climate Research (Norvegia), Domenico Anfossi del Cnr Isac di Torino, Harindra J. Fernando dell’Arizona University.
Harindra J. Fernando si è congratulato per il risultato scientifico ottenuto con la messa a punto del sistema «Atmosfera», considerato uno dei più innovativi strumenti contro l’inquinamento atmosferico urbano, portando i saluti di Phil Gordon, sindaco di Phoenix (Arizona), città tra le più avanzate al mondo nel campo della ricerca sulle tecnologie applicate.
(Fonte Enea)
(23 Aprile 2007)