Trasporti, Grimaldi (Alis): “Transizione ecologica sia più concreta e non ideologica”

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(Adnkronos) – “Oggi in questa occasione emergeranno numerose riflessioni riferite alla transizione ecologica, che auspichiamo sia sempre più concreta e meno ideologica. Alis si impegna da sempre in questo senso e negli anni è cresciuta molto, fino a contare oggi oltre 2300 imprese e realtà di trasporto, logistica e servizi alle imprese, 82 miliardi di euro di fatturato aggregato, 261.000 lavoratori. Ogni giorno, infatti, con i nostri imprenditori e i nostri lavoratori operiamo per evidenziare la strategicità del settore logistico, in cui lavorano oltre 6 milioni di persone in Europa di cui 1,16 solo in Italia e per offrire servizi di trasporto, logistica, digitalizzazione, consulenza e formazione efficienti e sostenibili sotto il profilo ambientale, economico e sociale. Alis punta allo sviluppo dell’intermodalità, per la quale occorrono maggiori incentivi pubblici ed auspichiamo, pertanto, come più volte ribadito, l’aumento della dotazione finanziaria per Sea Modal Shift e Ferrobonus a 100 milioni di euro annui”. Lo ha detto Guido Grimaldi, presidente Alis nel discorso di apertura dell'evento “Un caffè a Villa Borghese, la logistica europea al centro degli scenari geopolitici mondiali” appuntamento promosso da Alis a Roma.  “Negli ultimi anni – ha aggiunto Grimaldi – la logistica ha affrontato e sta fronteggiando continue sfide internazionali relative a: aumento dei costi di produzione, materie prime e carburanti; cronica mancanza di figure specializzate tra cui autisti, marittimi, macchinisti, medici di bordo, operatori logistici; pandemia e cambiamenti epocali causati da guerre e crisi geopolitiche. L’importanza del settore logistico e del trasporto intermodale è confermata anche dai dati numerici emersi negli ultimi studi che abbiamo presentato nella nostra fiera LetExpo a marzo, in particolare l’analisi del Centro Studi Alis con SRM sugli scenari geopolitici e macroeconomici e gli impatti delle normative europee in materia di sostenibilità sul settore del trasporto e lo studio dell’Università Bocconi sul ruolo strategico dell’intermodalità marittima per l’economia italiana”.  Nello specifico, “dallo studio Alis è emerso che nel 2023 grazie ai soci Alis – ha sottolineato Grimaldi – sono stati sottratti dalle autostrade 6 milioni di camion e abbattute 5,4 milioni di tonnellate di emissioni CO2, con un risparmio economico per famiglie e cittadini italiani di oltre 7 miliardi”.  Non solo. "Lo studio Bocconi ha evidenziato che l’intermodalità marittima rappresenta il 25% del traffico merci negli scali italiani – fa notare Grimaldi – ha garantito nel solo 2023 entrate fiscali nei nostri porti pari a circa 100 milioni di euro, riduce del 55% i costi operativi di trasporto, registra una riduzione media dei costi esterni del 57% ed una riduzione complessiva di km stradali evitati del 92%, circa 2,27 miliardi di km in meno rispetto all’alternativa tutto strada".  Non è tutto: "ha generato, nel 2022, un valore complessivo di interscambio delle merci pari a 46 miliardi di euro, con un incremento dell’export del +200% in 10 anni. Questi benefici ambientali, economici e sociali – conclude – ci fanno però riflettere ancora di più sulle contraddizioni che provengono invece da alcune normative europee troppo dure in materia di sostenibilità, specialmente in fasi geopolitiche così complesse. La tassazione ETS si traduce in perdita di competitività del settore del trasporto marittimo, in quanto il Mediterraneo è scenario di continui investimenti, come le prossime navi che avranno emissioni inferiori del 50% a quelle delle precedenti generazioni”. “Premesso che lo shipping mondiale causa solo il 2,5% delle emissioni, le normative europee del pacchetto Fitfor55 appaiono troppo rigide con imprese e cittadini, risultano oggi inattuali rispetto agli scenari internazionali che stanno rendendo difficile lo sviluppo del trasporto marittimo e non consentono di raggiungere la decarbonizzazione totale in quanto, rivolgendosi alle sole emissioni europee che sono il 7,5% di quelle globali, escludono il 92,5% delle emissioni mondiali. In particolare, la tassazione ETS si traduce in perdita di competitività del settore del trasporto marittimo, in quanto il Mediterraneo è scenario di continui investimenti, come le prossime navi che avranno emissioni inferiori del 50% a quelle delle precedenti generazioni”.  “Se pensiamo all’impatto economico sul naviglio europeo – ha sottolineato Grimaldi – in riferimento al sistema di tassazione EU-ETS, in vigore dal 2024 per il solo trasporto marittimo, sarà di 7 miliardi di euro al 2026, mentre in riferimento alla normativa Fuel EU Maritime, che si applicherà dal 1° gennaio 2025, sarà di circa 2,5 miliardi di euro al 2050. Inoltre, la proposta di revisione della Direttiva ETD, che intende modificare il sistema di tassazione dei prodotti energetici includendo anche i carburanti del settore marittimo attualmente esentati, provocherebbe distorsioni di mercato a danno degli operatori e dei porti del Mediterraneo. Su tale proposta auspichiamo che il Governo italiano continui a ribadire contrarietà rispetto alla posizione belga”. “Alis ritiene opportuno – ha aggiunto il presidente di Alis – considerare politiche globali e condivide la proposta dell’International Chamber of Shipping, presieduta da Emanuele Grimaldi, di istituire un fondo di ricerca e sviluppo “fund and reward” alimentato attraverso una fee su tutte le emissioni prodotte a livello mondiale, dal quale si possano attingere le risorse per produrre nuovi carburanti nei Paesi in via di sviluppo e per premiare gli armatori virtuosi che hanno investito prima in nuove tecnologie. Pertanto, auspichiamo che le Istituzioni europee siano più consapevoli – ha poi concluso – riuscendo a cogliere queste criticità e ad evitare scelte così dannose, e che si dia avvio ad una nuova legislatura europea che ponga come priorità nuove politiche a supporto della transizione e a supporto delle imprese, anche tenendo conto degli attuali contesti geopolitici e socio-economici”. La crisi del Mar Rosso “minaccia i flussi commerciali mondiali, considerando che il 90% delle merci trasportate nel mondo avviene via mare, e provoca conseguenze importanti anche per noi, se pensiamo che l’import-export Italia-Cina corrisponde a 154 miliardi di euro di scambi commerciali che sono vitali per il nostro Paese. Secondo una recentissima analisi di Allianz Trade condotta a marzo sugli effetti della crisi sulle aziende italiane e sul commercio internazionale è emerso che: il traffico di navi che transita attraverso il canale di Suez è diminuito del 76% da inizio anno; il volume delle spedizioni intorno al Capo di Buona Speranza è aumentato del 193%, come conseguenza della scelta di circumnavigare l’Africa giungendo allo stretto di Gibilterra e poi al Nord Europa e, quindi, lontano dai nostri porti; le tariffe dei container sono aumentate del 177% rispetto a novembre 2023 e negli ultimi sei mesi il fatturato delle imprese colpite dalla crisi del Mar Rosso è diminuito del 14,2% rispetto al semestre precedente”.  “Nonostante le previsioni Ocse sull’Italia siano incoraggianti con una stima del Pil in crescita dello 0,7% quest’anno – ha aggiunto Grimaldi – e dell’inflazione all’1,1% (dopo il 5,9% del 2023), purtroppo le aziende prevedono ulteriori cali di fatturato per il 2024 ed i porti italiani continuano a registrare notevoli perdite di traffici”. E proprio in riferimento alla crisi del Mar Rosso “ci tengo ancora una volta a ringraziare tutto il Governo per l’impegno dimostrato a tutela del nostro Paese con la Missione Aspides e per il supporto delle fregate della Marina Militare “Fasan”, “Martinengo” e “Caio Duilio” in difesa degli scambi internazionali, delle nostre navi e dei nostri marittimi, che sta consentendo alle compagnie armatoriali italiane di poter attraversare il Canale di Suez e sta garantendo così la salvaguardia dei traffici commerciali e, dunque, dell’efficienza dell’intera catena logistica che Alis rappresenta con i propri associati” ha concluso. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)