Un oleodotto minaccia l’Alaska

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È quello di Prudhoe Bay, da sostituire per il 73%, che causò danni già a marzo scorso

Greenpeace è fortemente preoccupata per la chiusura dell’impianto di Prudhoe Bay in Alaska a causa della corrosione dell’oleodotto. L’impianto è il maggiore degli Stati Uniti: con 400mila barili al giorno arriva a coprire l’8 per cento della produzione nazionale. «Questa chiusura non è una sorpresa. La corrosione dell’oleodotto era già stata osservata a marzo 2006 quando una falla fece fuoruscire a Prudhoe Bay oltre un milione di litri di petrolio» afferma Melanie Duchin, di Greenpeace. Ora la compagnia Bp dovrà sostituire il 73% delle condutture. «È la dimostrazione che l’intero ciclo dei combustibili fossili è pericoloso e bisogna investire, ora