Brasile e foresta, in scena la schizofrenia

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Brasile
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Da una parte è stato istituito un reparto speciale federale per la protezione delle foreste che pattuglierà 365 giorni l’anno, dall’altra si prevede il condono delle multe per i responsabili di disboscamenti illegali fino al 2008 e la concessione del «credito agricolo» a chi ha deforestato

Il ministro dell’Ambiente brasiliano, Isabella Texeira, ha recentemente istituito un reparto speciale federale per la protezione delle foreste che pattuglierà 365 giorni l’anno, ma dalla terra sudamericana giungono anche notizie contrastanti, che riguarderebbero alcune nuove proposte della Camera dei deputati, che dopo aver approvato l’attuale codice forestale, starebbero apportando ulteriori modifiche al testo, favorendo nuovamente disboscatori e agricoltori.

Quello che è stato definito come una mannaia per la foresta amazzonica, e non solo, si arricchisce di nuove e forse letali norme che prevedono tra l’altro anche il condono delle multe per i responsabili di disboscamenti illegali fino al 2008 e la concessione del «credito agricolo» a chi ha deforestato.

Tali modifiche, inoltre, andranno a sensibilmente a minare le diverse Aree di preservazione permanente, comportando una rilevante riduzione di tali zone ecologiche protette.

Ma vi è, come detto, anche il lato idealista e ambientalista del paese verde oro. Texeira pare abbia tutta l’intenzione di mobilitare una squadra speciale di sorveglianza attiva composta da professionisti dell’esercito, marina, aeronautica e servizi di intelligence militare, che risiederà stabilmente nella regione, anche durante la stagione delle piogge.

Tale necessità è derivata da alcuni impietosi dati stimati attraverso l’utilizzo dei satelliti. Da luglio 2009 a giugno 2010 sono stati distrutti ben 6.450 Kmq di foresta pluviale. Per intenderci, è andata perduta un’area più vasta della Liguria, e solo durante il mese di agosto 2012 sono scomparsi 522 Kmq di foresta, il doppio rispetto allo stesso mese nel 2011. A settembre, l’area devastata è stata di 282 chilometri quadrati, contro i 213 del settembre dell’anno scorso, e come se non bastasse, dei 522 Kmq andati distrutti ad agosto, il 40% è associato al disboscamento illegale.

La querelle tra agricoltori e ambientalisti dura ormai da anni e non sembra possa arrestarsi ora come ora. Gli ecologisti gridano allo scandalo mentre i disboscatori si lamentano dei pochi benefici di cui godono.

Parole, dibattiti, proteste, progetti e false promesse, che si susseguono tra di loro in uno spietato circolo vizioso, fomentando la fiamma della inesorabile disinformazione, affilando la lama tagliente del silenzio omertoso e divorando da anni questo splendido paese, ormai travolto da una sorta di confusione intellettuale generalizzata.