In un parco naturale lucano tre km di cavo pericoloso per uccelli rari

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    Protestano gli ambientalisti. In questa zona vi sono Gufo reale, Lanario, Falco pellegrino, Nibbio reale, Corvo Imperiale, e della Cicogna nera ? Il documento di protesta

    In uno dei paesaggi più straordinari della Basilicata e d’Italia, verrà sospeso un cavo d’acciaio lungo quasi tre chilometri che unirà i centri di Pietrapertosa e Castelmezzano. A questo cavo verranno agganciati con imbracature i novelli «Angeli» che «voleranno» da un paese all’altro.
    Un’iniziativa evidentemente spettacolare e che può attirare decine di appassionati di questa disciplina. Il progetto è stato presentato dalla Comunità Montana «Alto Basento» e prevede vie di arrampicata e l’infrastruttura per il cosiddetto «Volo d’Angelo».
    Unico particolare è che la zona si trova all’interno del «Parco Naturale di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane». È l’ultimo esempio di una deregulation ambientale che investe le aree protette complice un’errata (o interessata?) concezione della valorizzazione ambientale. Infatti, sotto questo nome si stanno moltiplicando in tutt’Italia piste da sci, permessi di costruzione, autorizzazioni di caccia…
    In Basilicata diverse associazioni ambientaliste, Lipu, Wwf, Comitato Nazionale per il Paesaggio, Altura (Associazione per la Tutela degli Uccelli Rapaci e dei loro Ambienti), sostengono che quegli «Angeli» si trasformeranno in un pericolo mortale per gli uccelli.
    Per gli uccelli questi cavi rappresentano, infatti, un pericolo enorme in quanto è noto, come risulta da una numerosa bibliografia scientifica, che per gli animali è difficile vedere e scansare il cavo sospeso, contro cui finiscono per sbattere con conseguenze mortali, anche la presenza di rocciatori o escursionisti nei pressi dei siti di nidificazione comporta l’abbandono dell’area e il mancato successo riproduttivo.
    Le associazioni sono perplesse su quest’intervento che, secondo i promotori, dovrebbe portare sviluppo e lavoro. Si chiedono quanti addetti fissi sono previsti, per quanti giorni all’anno funzionerà il «Volo d’Angelo», quanti «Angeli» voleranno e a quale costo per la collettività. Quest’intervento poi risulta finanziato tra quelli di «Valorizzazione Paesaggistica delle Dolomiti Lucane», e si chiedono come un cavo d’acciaio sospeso lungo tre km, possa rappresentare un intervento di valorizzare del paesaggio.
    Le associazioni sono estremamente preoccupate perché temono per la sopravvivenza di specie di uccelli rarissime e minacciate di estinzione, come Gufo reale, Lanario, Falco pellegrino, Nibbio reale, Corvo Imperiale, e della Cicogna nera. Eccezionale è, infatti, la nidificazione della Cicogna nera nelle Dolomiti Lucane, se pensiamo che in tutta Italia sono presenti solo cinque coppie di questa rarissima specie.
    Il parco dovrebbe proteggere queste specie, come è scritto nel suo atto costitutivo art. 3 comma b) che individua tra le finalità «proteggere le specie animali e vegetali autoctone nell’area naturale, ricostituendo i loro habitat e reintroducendo quelle non più presenti o in via di estinzione» e invece minaccia, secondo gli ambientalisti, la loro sopravvivenza con questo intervento.
    Le associazioni hanno presentato alla regione Basilicata, ai sensi della LR 47/98, osservazioni al progetto inviandole anche alla UE, al ministero dell’Ambiente e ad altri soggetti istituzionali, chiedendone la bocciatura. Si aspetta a questo punto che la regione decida sulla compatibilità ambientale del progetto.
    Le associazioni evidenziano, inoltre, la contraddizione del progetto che viene realizzato con fondi comunitari Por, in un sito protetto dalla UE come pSic-Zps «Dolomiti di Pietrapertosa», proprio per la presenza di importanti popolazioni di uccelli, il rischio probabile è l’avvio di una procedura d’infrazione comunitaria da parte della UE che congeli questo come altri fondi comunitari e commini un’ammenda alla regione.

    Il documento di protesta

    (03 Dicembre 2004)